In vacanza senza stipendio

Casi di abuso nel ramo delle pulizie a Ginevra denunciati da Unia.

A Ginevra il personale delle pulizie è pagato a ore. I salari sono molto bassi, spesso sotto i 20 franchi l’ora. I dipendenti fanno le pulizie nelle aziende clienti dei loro datori di lavoro.E quando una di queste aziende chiude per ferie o lavori, sono sovente loro a farne le spese, in termini di vacanze obbligate, spesso non pagate.

«Pratiche ben note»

La scorsa settimana Unia ha organizzato una conferenza stampa a Ginevra per denunciare queste pratiche. «Pratiche ben note in un settore molto precarizzato», come ha osservato Camila Aros, segretaria sindacale di Unia. Cinque impiegate di tre imprese ginevrine di pulizia hanno portato la loro testimonianza. «Il negozio in cui lavoro ha dovuto chiudere per tre mesi a causa di lavori», ha raccontato una delle donne delle pulizie, citata dal quotidiano Le Courrier. «Ho ricevuto il salario per le vacanze di quattro settimane a cui ho diritto, ma ripartito su tre mesi. Così poi non avevo più giorni di vacanza da trascorrere con la mia famiglia.»

Congedo forzato

Una testimonianza simile, fornita da una donna che pulisce in tre siti diversi, tra cui una scuola, è riportata dalla Tribune de Genève : «Quando la scuola è chiusa, il padrone mi paga detraendo ore dalle mie vacanze. Ma io non sono in vacanza, perché lavoro negli altri due siti. Quando arriva l’estate, il mio diritto alle vacanze è esaurito. Le prendo lo stesso, ma senza essere pagata.» I periodi di congedo forzato arrivano qualche volta a superare le quattro settimane contrattuali.

Informare in anticipo

Il Contratto collettivo di lavoro romando del ramo stabilisce che le vacanze siano fissate dal datore di lavoro entro il 30 aprile di ogni anno. Gli imprenditori sarebbero tenuti a informare in anticipo le impiegate sui cambiamenti nel piano di lavoro. Non sempre però lo fanno e sono anzi le dipendenti a doversi informare sui periodi di chiusura dei siti. La situazione è stata denunciata già nel settembre 2015 in una circolare della commissione paritetica del ramo : «Prevedere […] che nei mesi di luglio e agosto non si lavori a causa della chiusura dell’azienda cliente e che l’impiegato non abbia diritto al salario, ma che sia libero di lavorare durante questo periodo per un altro datore di lavoro, non è accettabile. E neppure è accettabile imporre le vacanze ai lavoratori, a causa della chiusura dell’azienda cliente […] se l’annuncio al lavoratore non è fatto con largo anticipo.»

Obbligo di fornire lavoro

Per Unia è chiaro: il datore di lavoro ha l’obbligo di fornire lavoro alle sue impiegate in base al contratto stabilito e soprattutto di pagare per intero il salario, anche quando l’attività non può essere svolta a causa delle chiusure o delle vacanze dei clienti. È del resto quanto previsto dal Codice delle obbligazioni.