Più protezione e diritti per i lavoratori – il lavoro e la vita privata devono essere conciliabili

Le delegate e i delegati del sindacato Unia si sono riuniti in occasione di una giornata congressuale straordinaria a Bienne per approvare 4 documenti di posizione. I documenti definiscono la posizione e le rivendicazioni di Unia su questioni sociali di grande rilievo e definiscono la base del programma del lavoro sindacale del prossimo quadriennio.

Alla fine dello scorso ottobre il Congresso ordinario Unia di Ginevra aveva già approvato gli obiettivi strategici 2017-2020 ed eletto i nuovi organi direttivi nazionali del primo sindacato svizzero. In occasione dell’odierna giornata congressuale straordinaria organizzata a Bienne, le delegate e i delegati hanno approvato le basi concrete del lavoro dei prossimi anni. I dibattiti hanno avuto ad oggetto 4 documenti di posizione e circa 120 proposte di emendamento.

Rafforzare l’AVS anziché innalzare l’età di pensionamento

Per Unia sicurezza sociale non significa «elemosina ai bisognosi», ma «stessi diritti sociali per tutte e tutti». Ecco perché nel primo documento di posizione il sindacato chiede un sistema che garantisca una copertura sociale estesa, che non escluda nessuno e combatta le crescenti disuguaglianze sociali. Unia si batte contro un innalzamento dell’età di pensionamento e auspica piuttosto un rafforzamento dell’AVS, l’introduzione di modelli di prepensionamento nei rami caratterizzati da attività gravose e l’abolizione di ogni discriminazione nelle assicurazioni sociali.

Migliorare le misure di accompagnamento, rafforzare la protezione contro il licenziamento

Il secondo documento di posizione ribadisce il diritto di ogni lavoratore a condizioni di lavoro eque e a un trattamento dignitoso, a prescindere dalla sua origine. La libera circolazione delle persone ha apportato maggiori diritti a centinaia di migliaia di cittadine e cittadini senza passaporto svizzero, sottolinea il documento.  Datori di lavoro senza scrupoli hanno approfittato dell’apertura del mercato del lavoro per sfruttare le lavoratrici e i lavoratori. Unia si batte per migliorare la protezione contro il dumping sociale e salariale e per rafforzare i diritti di tutti gli occupati. A tal fine occorre rafforzare la protezione contro il licenziamento soprattutto per i lavoratori più anziani, i lavoratori sindacalmente attivi e i rappresentanti del personale, potenziare il sistema dei CCL dichiarati di obbligatorietà generale e inasprire i controlli e le sanzioni. Le prescrizioni amministrative degli URC non possono sostituire i veri miglioramenti delle misure di accompagnamento alla libera circolazione delle persone.

No a orari di lavoro sempre più flessibili

Il terzo documento di posizione rivendica una ripartizione equa del lavoro e condizioni sociali compatibili con la conciliazione della vita professionale e della vita privata. Unia ribadisce la propria opposizione all’annunciata abolizione degli orari di lavoro settimanali massimi e a un’ulteriore deregolamentazione degli orari di lavoro. «Gli orari di lavoro devono essere pianificabili e registrati al fine di semplificare la conciliazione della vita professionale e della vita familiare e privata, fermare il dissolvimento dei confini del lavoro e proteggere la salute di lavoratrici e lavoratori», sottolinea il documento di posizione.

Impedire il precariato digitale

Nel quarto documento di posizione Unia ribadisce il suo impegno a favore di standard sociali ed ecologici che garantiscano a tutti equità sociale e una vita migliore. A tal fine occorre regolamentare i mercati finanziari soggetti a crisi ricorrenti, garantire relazioni commerciali eque, promuovere la riconversione eco-sociale dell’economia e introdurre regole chiare per obbligare i gruppi aziendali a rispettare gli standard sociali ed ecologici. La digitalizzazione del mondo del lavoro deve essere opportunamente regolamentata allo scopo di prevenire un aumento delle nuove forme di lavoro precario. I nuovi settori economici digitali devono essere sottoposti ai CCL e i diritti di partecipazione e di co-decisione degli occupati sul posto di lavoro devono essere rafforzati.