La Svizzera e i licenziamenti facili

L’Organizzazione mondiale del lavoro (Oit) bacchetta la Svizzera in materia di licenziamenti.

Proprio nel momento in cui si appresta a festeggiare il centenario (www.ilo.org/100/fr/), l’Organizzazione mondiale del lavoro (Oit) bacchetta la Svizzera in materia di licenziamenti e la colloca in una speciale lista nera accanto ad altri 40 paesi, tra cui Sierra Leone e Bielorussia.

Il problema

L’organizzazione delle Nazioni unite rimprovera alla Svizzera la poca protezione contro i licenziamenti abusivi dei lavoratori attivi sul piano sindacale, dei membri delle commissioni del personale e dei salariati impegnati nei consigli di fondazione delle casse pensione.  Secondo la Oit, questa situazione viola diritti fondamentali del lavoro garantiti da una convenzione internazionale firmata in passato dalle stesse autorità svizzere. In particolare, è l’indennità massima di sei mesi di salario in caso di licenziamento abusivo ad essere considerata un deterrente poco efficace.   

Agire subito

La Oit aveva già chiesto nel 2004 alla Svizzera di innalzare l’indennità massima a 12 mesi e di prevedere la riassunzione dei lavoratori nei casi più gravi. In questi anni non si è però fatto nulla per adeguare questa situazione. L’Unione sindacale svizzera ha per questo invitato il Consiglio federale e il Parlamento ad approvare subito norme contro i licenziamenti abusivi dei lavoratori più esposti nei confronti del datore di lavoro.