Edilizia, fermiamo il precariato!

Dumping, precarietà e mancanza di trasparenza nei subappalti preoccupano gli edili di Unia.

A mezz'anno di distanza dal lancio del manifesto « Costruire con dignità », la conferenza professionale dei lavoratori edili di Unia esprime la sua preoccupazione per la crescente precarizzazione dei rapporti di lavoro nel settore della costruzione. Nell'edilizia principale la quota di interinali è sei volte più alta della media di tutti i settori.

« In origine il lavoro interinale serviva a coprire le lacune durante i periodi di punta stagionali, oggi sempre più spesso se ne abusa per ottenere manodopera a buon mercato, di cui ci si può liberare facilmente », osserva Nico Lutz, responsabile nazionale dell'edilizia di Unia. Nell'edilizia principale il fenomeno ha in effetti assunto dimensioni inquietanti: il 12 % del lavoro equivalente a tempo pieno nel settore edile è svolto da lavoratori interinali. Una quota enorme, se paragonata alla media di tutti i settori professionali, pari al 2,1 %.

Fenomeno in crescita

In generale il lavoro interinale in Svizzera è in forte espansione: nel 1995 i lavoratori con contratto temporaneo erano 100 000 ; vent'anni dopo sono già 300 000. In questo periodo il volume di lavoro interinale in Svizzera è cresciuto ogni anno in media del 9,7 %. La precarietà riguarda in misura crescente le lavoratrici e i lavoratori stranieri: se nel 1995 in tutti i settori il 37 % degli interinali non aveva il passaporto svizzero, oggi questa quota è passata al 64 %.

Non solo giovani

In aumento anche l'età dei lavoratori interinali : se in passato erano soprattutto i giovani a essere interessati da contratti precari, oggi quasi un terzo degli interinali ha più di 40 anni. « Nell'edilizia accade sempre più di frequente che salariati anziani con contratto fisso vengano licenziati per poi essere riassunti poco tempo dopo come interinali, a condizioni peggiori », si rammarica Nico Lutz. « Posti di lavoro sicuri vengono così sostituiti con posti di lavoro precari, esposti al rischio di licenziamento immediato. »

« Particolarmente preoccupati »

I lavoratori riunitisi sabato scorso a Berna in occasione della conferenza professionale dell'edilizia – il « parlamento degli edili » di Unia – si sono detti « particolarmente preoccupati per le condizioni di lavoro precarie sempre più diffuse nel settore edilizio. » Oltre alla questione del lavoro interinale, al centro dell'attenzione c'è la proliferazione di catene di subappalti assolutamente non trasparenti. « Tra le sfide centrali che il settore deve affrontare ci sono oggi il dumping salariale, i fallimenti a cascata e la violazione sistematica di norme legali e contrattuali », nota ancora Lutz.

Misure contro la precarietà

Per questo gli edili di Unia chiedono una limitazione del lavoro interinale nei cantieri, il diritto a ottenere un contratto a tempo indeterminato dopo un determinato periodo di attività lavorativa e un registro settoriale delle aziende che rispettano le norme del CNM. Regole per limitare l'impiego di lavoratori interinali esistono già in Ticino e sono in via di elaborazione a Ginevra. A questi modelli potrebbe ispirarsi una regolamentazione a livello nazionale.

Gli esempi di Ticino e Ginevra

Il regolamento di applicazione della legge sulle commesse pubbliche del Ticino fissa a un massimo del 10 % la quota di lavoratori interinali presenti in cantieri che danno lavoro a più di 11 lavoratori. Il protocollo d'intesa tra impresari costruttori e sindacati in Ticino del settembre 2016 stabilisce dei limiti quantitativi anche per i cantieri con committenti privati (20 % di interinali in cantieri con più di 11 lavoratori) e vieta l'assunzione di interinali per due mesi dopo che sono stati eseguiti dei licenz i a m e n t i . Anche le autorità cantonali e i partner sociali del canton Ginevra si sono accordati al fine di limitare il numero di interinali nelle commesse pubbliche. Alcuni accordi a livello aziendale, per esempio con le imprese Marti e Gatto nel 2016, hanno inoltre permesso di aprire la via verso un assunzione a tempo indeterminato di lavoratori interinali.