3000 lavoratori edili ticinesi incrociano le braccia

Gli operai edili hanno detto chiaramente che ne hanno abbastanza!

All’inizio dell’ondata di proteste su scala nazionale, i lavoratori edili ticinesi hanno oggi incrociato le braccia. Lottano per la pensione a 60 anni e si difendono contro l'attacco dei costruttori alla loro salute e alla loro dignità così come contro il dumping salariale.

3000 operai edili provenienti da tutto il Ticino si sono riuniti oggi a Bellinzona e hanno manifestato ad alta voce davanti alla sede della locale associazione dei costruttori. Hanno detto chiaramente che ne hanno abbastanza!

I lavoratori edili non si lasciano ricattare

«All’inizio, per nove mesi, gli impresari edili si sono rifiutati di negoziare la messa in sicurezza della pensione a 60 anni. Ora stanno cercando di ricattare i lavoratori. Non c'è da stupirsi della furia degli edili», dice Dario Cadenazzi, responsabile del settore costruzioni di Unia Ticino.

Preludio di un autunno caldo

L'azione di protesta di oggi è stata solo l’inizio di un autunno caldo nei cantieri svizzeri: domani e dopodomani, le proteste si sposteranno a Ginevra. Ulteriori proteste avranno luogo in altre regioni del paese.