La legge sul CO₂ a rischio

Il fronte sindacale alla manifestazione per il clima del 21 maggio a Zurigo.

Non è la proposta perfetta, perché frutto di un compromesso politico piuttosto ampio, ma la Revisione totale della legge sul CO₂, sottoposta a votazione popolare il 13 giugno, è comunque un progresso importante contro la lotta al riscaldamento climatico.

Si sarebbe potuto fare di più e meglio e di questo molte persone attente alle politiche ambientali ne sono consapevoli. La nuova legge sul CO₂ è comunque un progresso fondamentale per iniziare a costruire una vera transizione ecosociale.

Dopo anni di inazione o di politiche non sufficientemente efficaci, il Consiglio nazionale e il Consiglio degli Stati si sono messi d’accordo, durante l’ultima sessione d’autunno, sulla revisione della legge sul CO₂. Questa prevede di raggiungere gli obiettivi stabiliti nell'Accordo di Parigi sul clima, ovvero di ridurre le emissioni di gas nocivi del 50% entro il 2030 e di arrivare a zero emissioni nel 2050.

Le norme

Con la nuova legge, la tassa sul CO₂ sui combustibili può essere aumentata e, in caso di sostituzione dell’impianto di riscaldamento, sono introdotti limiti più severi per le emissioni di anidride carbonica. Questo ha lo scopo di promuovere la sostituzione dei sistemi di riscaldamento a petrolio e a gas, dannosi per l'ambiente, con sistemi di riscaldamento ecologici.

I costi sostenuti sono ammortizzati durante il ciclo di vita dell'impianto, perché le spese per il riscaldamento e quelle accessorie tendono a diminuire di molto. Questi cambiamenti sono importanti, perché un terzo delle emissioni di CO₂ in Svizzera sono causate dagli edifici.

Limiti più severi si applicheranno anche alle automobili, quindi i produttori e gli importatori dovranno investire in efficienza ecologica. Inoltre, non sarà introdotta alcuna tassa di incentivazione sulla benzina, che aumenterà il prezzo di pochi centesimi attraverso la sovrattassa sul carburante. La legge prevede anche una nuova tassa sui biglietti aerei.

Le maggiori entrate saranno redistribuite in gran parte alla popolazione attraverso sconti per la cassa malati. I soldi rimanenti confluiranno nel fondo per il clima per sostenere l’economia verde. Questi investimenti creeranno anche posti di lavoro. La Confederazione stima che entro il 2030 saranno creati 9000 posti di lavoro a tempo pieno in questi settori.

L’Uss, in un comunicato a sostegno della revisione, ha ricordato che in Svizzera il riscaldamento climatico si è fatto particolarmente sentire: le temperature sono aumentate il doppio rispetto alla media mondiale. Questo riscaldamento ha delle ricadute economiche negative, sul turismo invernale ad esempio, ma anche sulla salute, ovvero sui quei lavoratori e lavoratrici dell’edilizia, del terziario, dell’artigianato esposti più di altri al calore durante l’estate.

Populismo

In prima fila contro la revisione, oltre a diverse lobby e ai settori meno dinamici dell’economia, troviamo ovviamente l’Udc. Il partito si è lanciato in una campagna in linea con il suo solito piglio demagogico e falsificante. In uno degli spot che sta girando sui social, l’Udc paventa un futuro fatto di povertà e ristrettezze energetiche, a causa proprio della legge sul CO₂ e delle restrizioni imposte dalla pandemia. A parlare sono un lavoratore anziano disoccupato e suo nipote. L’Udc, come al solito, gioca sulle paure e i sondaggi dicono purtroppo che questa strategia sta funzionando: l’accettazione della revisione supera di poco il 50% secondo due recenti sondaggi Ssr e Tamedia. 

Realtà

La realtà dei fatti, come afferma Peppina Beeli, responsabile del dossier clima presso Unia è un’altra: «È incredibile la falsificazione dell’Udc. Nessuno morirà di freddo o dovrà rinunciare alle vacanze a causa della nuova legge sul CO₂. Se la nuova legge sarà accettata, saranno soprattutto i ricchi inquinatori a dover pagare: chi vive in grandi appartamenti, guida auto pesanti e vola spesso pagherà effettivamente di più; chi vive in modo più modesto - e questo è automaticamente il caso delle persone con redditi piccoli e medi! - avrà più soldi nel portafoglio alla fine dell’anno».