«Il luogo della solidarietà»

Vania Alleva, presidente di Unia : «Lo spostamento a destra dell’asse politico è particolarmente forte dove i sindacati sono deboli.»

In un panorama politico internazionale dominato dall’avanzata dei populismi di destra, il ruolo dei sindacati diventa ancora più importante. L’ampia discussione all’interno di Unia sulla strategia per i prossimi quattro anni è un segnale positivo sulle capacità dell’organizzazione di fornire risposte solidali alle domande poste dal fallimento del modello neoliberista

Non abbiamo mai prodotto una maggiore quantità di merci e non abbiamo mai avuto a disposizione tante risorse tecnologiche per soddisfare i bisogni di tutti. Eppure viviamo in una crisi continua, una crisi che produce un numero crescente di perdenti, di persone private delle loro speranze. Ne conseguono insicurezza, frustrazione e rabbia. Su questo terreno costruiscono le loro campagne populisti di destra come Donald Trump negli Stati Uniti, Marine Le Pen in Francia o Christoph Blocher in Svizzera. I populisti dirigono la rabbia dei perdenti contro le minoranze e contro tutto ciò che appare estraneo.

L’importanza dei sindacati

Le numerose analisi di tale tendenza minacciosa pubblicate in questo periodo omettono solitamente un fatto importante : lo spostamento a destra dell’asse politico è particolarmente forte dove i sindacati sono deboli. Per esempio in Gran Bretagna, negli Stati Uniti e in molti paesi dell’Europa dell’est. Laddove i sindacati non sono più in grado di rispondere alle paure e alle preoccupazioni dei ‹dimenticati›, i propagandisti di destra hanno gioco facile. Di questi ‹dimenticati› fanno parte molti salariati. I mercati e i governi non si occupano più di loro.

La responsabilità di Unia

Questo è vero anche per la Svizzera. Anche qui decine di migliaia di disoccupati non compaiono più neppure nelle statistiche. Centinaia di migliaia di persone con impieghi precari sono semplicemente ignorate ; i dipendenti più anziani vengono trattati male e mandati in pensione con rendite sempre più esigue. Di fronte a questa situazione Unia, in quanto più grande sindacato del paese, ha una responsabilitàparticolare. Anche quest’anno abbiamo ottenuto dei successi, come per esempio il pensionamento anticipato per i pittori e gessatori e il contratto collettivo di lavoro per i negozi nei distributori di benzina. E in varie occasioni abbiamo potuto evitare il peggio. Per esempio un nuovo statuto dello stagionale e nuovi contingenti per l’immigrazione. Ma ci vuole di più.

Ampia discussione sul futuro

Come può il sindacato diventare più forte ? Come possiamo fornire un orientamento alle lavoratrici e ai lavoratori ? Durante il 2016, anno del congresso, oltre mille affiliati di Unia si sono confrontati con queste domande. In termini generali la risposta è la seguente : il sindacato deve diventare sempre più il luogo in cui le persone si incontrano e si mettono in rete. Un luogo dove possono elaborare risposte solidali alle loro domande. È proprio quello che hanno fatto molti delegati e militanti di Unia prima e durante il congresso. Sono fiera dell’impegno con cui nell’ultimo anno e mezzo hanno discusso e definito la nostra visione, la nostra strategia e le nostre posizioni politiche per il futuro. Prima nell’ambito di un’ampia discussione sul futuro, poi in un’intensa procedura di consultazione e infine nei tre giorni di congresso alla fine di ottobre a Ginevra e in una giornata congressuale straordinaria il 3 dicembre a Bienne.

Questo è importante

Per far sì che il motto del nostro congresso – « Solidali nella società – forti nelle aziende » – non rimanga una formula vuota, i delegati hanno discusso e affinato la nostra strategia per i prossimi quattro anni. Tre elementi mi sembrano particolarmente importanti in questo contesto : 

  • Prima di tutto abbiamo deciso di migliorare la costruzione del nostro movimento. Vogliamo creare reti più forti con le nostre compagne e i nostri compagni nelle aziende, se necessario con nuovi metodi e maggiori risorse, in modo da riuscire a fare passare le nostre rivendicazioni.
  • In secondo luogo ci siamo accordati sul fatto che per raggiungere questo obiettivo è necessario sistematizzare l’assistenza agli affiliati.
  • Infine vogliamo misurare il successo che avremo con la nostra strategia. Per farlo applicheremo ovunque degli indicatori. Con ciò diamo un segnale chiaro : solo se come organizzazione nel suo insieme riusciamo ad applicare la strategia in modo vincolante possiamo assumere il nostro ruolo di polo sociale della solidarietà.

Buona risposta

Unità nella diversità : ce ne serve di più per avere successo. Sono convinta che oggi, dodici anni dopo la sua fondazione, Unia abbia fatto grandi passi in questa direzione. E che ne farà ancora. Conto sulle nostre collaboratrici e sui nostri collaboratori che nei prossimi mesi prenderanno parte, attraverso un ampio processo partecipativo (conferenza Open-Space), all’applicazione della strategia di Unia. E soprattutto conto sull’impegno di migliaia di militanti, che porteranno avanti la costruzione sindacale nelle imprese e diffonderanno l’azione solidale nella società. Non c’è migliore risposta al fallimento del neoliberismo e agli attacchi della destra. In questo senso auguro a voi tutti buone feste e un 2017 ricco di soddisfazioni !