Più efficacia alla legge sulla parità!

La parità salariale tra donne e uomini è sancita dalla Costituzione federale dal 1981

Oggi il Parlamento avvia le deliberazioni sulla revisione della Legge sulla parità dei sessi. L’obiettivo è garantire l’effettiva realizzazione della parità salariale: tutte le donne hanno diritto allo stesso salario per un lavoro di pari valore. Unia è favorevole alla revisione, ma formula alcune rivendicazioni per garantire finalmente una maggiore efficacia della legge.

Il Consiglio federale propone che le imprese con un organico a partire da 50 dipendenti effettuino un’analisi salariale ogni 4 anni, la sottopongano a una verifica di un organo indipendente e informino il personale sui risultati. Le società quotate in borsa dovrebbero inoltre allegare il risultato dell’analisi salariale alla relazione annuale. Non sono tuttavia previste sanzioni. I provvedimenti non sono sufficienti: Unia esorta le parlamentari e i parlamentari a migliorare in modo consistente il progetto di revisione della Legge sulla parità.

Le rivendicazioni di Unia

  • Controlli salariali vincolanti a scadenza regolare per tutte le aziende. I salari discriminatori devono assolutamente essere corretti!
  • La definizione di misure efficaci per le aziende in cui la parità salariale non è realizzata richiede la collaborazione dei sindacati.
  • Il sindacato esige sanzioni per le aziende inadempienti o la possibilità di citarle in giudizio!

La revisione attuale della Legge sulla parità dei sessi nasce da un’iniziativa di Unia e dell’USS. Di fronte alla mancata realizzazione della parità salariale i sindacati avevano infatti rivendicato una modifica della legge.

Mandato costituzionale dal 1981

La parità salariale tra donne e uomini è sancita dalla Costituzione federale dal 1981. Dal 1995 la Legge sulla parità garantisce il mandato costituzionale della parità retributiva per un lavoro di uguale valore. Ma la realtà è diversa: a tutt’oggi le donne guadagnano il 20% in meno dei loro colleghi di sesso maschile.