Il percorso che ha portato all’accordo tra Svizzera e Kosovo

Alla madre di Neshat Gavazaj spettano anni di arretrati

Il Kosovo è l'unico Stato, nato dalla disgregazione della Jugoslavia, con il quale la Svizzera non ha un accordo in materia di sicurezza sociale dal 1° aprile 2010.

L’accordo in materia di sicurezza sociale permette il trasferimento delle rendite di vecchiaia e d'invalidità degli Stati firmatari e disciplina il pagamento delle pensioni all'estero. A partire dal 1° aprile 2010, la pensione è stata pagata solo a cittadini kosovari residenti in Svizzera. A causa della mancanza di accordi di sicurezza sociale, molti cittadini kosovari che sono tornati nel loro paese d'origine e i loro familiari hanno dovuto affrontare problemi di natura economica e psicologica. Il sindacato Unia ha lavorato costantemente in questi anni per una rapida ratifica dell'accordo: nel maggio del 2010, ha consegnato una petizione con circa 12.000 firme al Consiglio federale e al governo del Kosovo; nel settembre del 2010, ha organizzato la prima riunione di confronto tra le autorità di entrambi i paesi e, In seguito, ha continuato a esercitare pressione sulle autorità di entrambi i paesi.

Il 30 novembre 2018 è stata approvata dal Consiglio federale la nuova convenzione di sicurezza sociale tra la Svizzera e il Kosovo. Il Parlamento del Kosovo e il Consiglio degli Stati hanno ratificato l'accordo. La ratifica da parte del Consiglio nazionale è prevista nella sessione estiva, dopo di che sarà annunciata la data ufficiale di entrata in vigore dell'accordo. Questo processo segnerà la fine della discriminazione dei cittadini kosovari anche se, purtroppo, non è prevista alcuna compensazione retroattiva. Unia chiede ora che si trovi una soluzione al problema delle modalità di liquidazione dei crediti per il periodo in cui non era in vigore l’accordo