Giorno di paga per le donne!

La manifestazione delle donne a Bellinzona è stata la più partecipata della Svizzera italiana

Lo sciopero delle donne del 14 giugno è stata la mobilitazione più imponente degli ultimi cento anni di storia svizzera. Ora è tempo di agire: i datori di lavoro non possono più ignorare lo scandalo della disparità salariale. Vania Alleva lo ha confermato durante una conferenza stampa a Berna.

In Svizzera, a partire dal 21 ottobre fino alla fine dell’anno le donne lavorano gratis. È questa la dura verità della disparità salariale che nel 2016, nel settore privato, si è attestata attorno al 19,6%. L’Unione Sindacale Svizzera, durante una conferenza stampa tenutasi a Berna nei giorni scorsi, ha dichiarato di essere intenzionata a raccogliere i frutti della protesta imponente durante le prossime trattative salariali per il rinnovo dei contratti collettivi di lavoro.   

Salari, diritti e rispetto

Un aumento salariale generalizzato nei settori cosiddetti femminili dell’economia elvetica è la rivendicazione principale dell’USS. Per i sindacati è tempo di dire basta a salari sotto i 4000 Franchi. Inoltre, le disparità tra uomo e donna devono scomparire e per questo l’USS chiede analisi salariali serie. A questo si aggiungono anche un congedo di paternità degno di questo nome, che presto sarà sottoposto al voto, più protezione e diritti a favore delle madri lavoratrici e una battaglia contro le molestie sui luoghi di lavoro.     

Rivendicazioni di settore

Sostenuti da Unia, le/i dipendenti dell’orologeria hanno consegnato all’associazione di categoria padronale un catalogo di rivendicazioni redatto in occasione dello sciopero delle donne. Si tratta di uno dei primi atti operativi successivi allo sciopero. Le rivendicazioni specifiche si estenderanno anche al settore delle cure, al terziario e ad altri rami dell’industria: lo sciopero è stato solo l’inizio.