La Svizzera poliglotta

È importante per le persone con origini migratorie continuare a parlare la lingua dei genitori. (Foto: Manu Friederich)

Il 21 febbraio, Giornata internazionale delle lingue materne, è l’occasione giusta per ricordare i numerosissimi idiomi parlati in Svizzera.

La Svizzera è il regno del plurilinguismo. Non stiamo parlando soltanto delle quattro lingue nazionali, ma dei numerosissimi idiomi parlati dalla sua popolazione.

Sostenere le lingue

Unia fa parte del gruppo InteressenGemeinschaft Erstsprachen, che si occupa di difendere l’insegnamento delle lingue straniere in Svizzera, un patrimonio importante da salvaguardare. Marilia Mendes, segretaria Unia per la migrazione, e membro del gruppo, si occupa da anni di questi temi: «L’immigrazione verso la Svizzera ha portato con sé numerose lingue non nazionali che sono un elemento di ricchezza, non solo culturale, per chi le parla e per tutta la società. È importante per le persone con origini migratorie continuare a parlare la lingua dei genitori».

Gli insegnanti

Il gruppo, che opera in particolare nella Svizzera tedesca, ha come obiettivo quello di integrare meglio gli insegnamenti delle diverse lingue all’interno della formazione obbligatoria o comunque della vita scolastica. Questo permetterebbe infatti, continua Mendes, «di valorizzare il loro insegnamento e anche i docenti che operano in questo settore». Gli insegnanti, provenienti spesso dall’estero, lavorano spesso, conclude Mendes, «in condizione di forte precarietà e ricevono paghe assolutamente insufficienti per vivere dignitosamente in Svizzera. Il nostro gruppo si batte anche per migliori condizioni di lavoro in questo settore».