I sindacati chiedono aumenti salariali

Alleva: «La crisi per il padronato è finita»

Martedì 6 settembre a Berna, durante la tradizionale conferenza stampa annuale dedicata alle negoziazioni salariali, i sindacati hanno dimostrato, cifre alla mano, che c’è ampio spazio di manovra per migliorare la situazione di chi lavora.

Ad aprire l’incontro con la stampa è stato Pierre-Yves Maillard che ha parlato del ruolo di lavoratrici e lavoratori per assicurare la ripresa economica. Per il Presidente Uss è arrivato il momento di ricompensare tutti degli sforzi e dei sacrifici fatti. I lavoratori necessitano «di prospettive future e più potere d’acquisto e questo può essere ottenuto anche attraverso aumenti salariali».

Daniel Lampart, economista Uss, ha mostrato le cifre della ripresa: soltanto la ristorazione, il settore aeronautico e, in parte, il settore culturale e dei grandi eventi soffrono ancora per la pandemia. Tutti gli altri settori sono in netta ripresa e hanno a volte superato i livelli precrisi.

In questo scenario anche l’inflazione si farà risentire: nei prossimi mesi dovrebbe aggirarsi intorno all’1%. Lampart ha confrontato inoltre la curva della produttività con quella dei salari: negli ultimi anni a crescere esponenzialmente è stata soltanto la prima. Un motivo in più per ottenere sostanziali aumenti, ovvero attorno al 2%.

Ancora le donne

Vania Alleva, Vicepresidente Uss, ha ricordato nel suo intervento come il padronato invochi la crisi «soltanto nel momento in cui c’è da rispondere alle legittime rivendicazioni salariali dei lavoratori e delle lavoratrici».

La situazione è invece un’altra: «con le riaperture, l’economia è decisamente in ripresa in quasi tutti i settori. Per questo chiediamo un aumento di cento franchi per tutti e tutte, un aumento dei salari minimi e anche misure per contrastare la disparità salariale tra donne e uomini; una disparità che continua a crescere invece di diminuire».

La Presidente di Unia ha elencato anche una serie di rivendicazioni specifiche dei diversi settori in cui Unia è ben radicata: il personale della vendita al dettaglio deve essere ricompensato per gli sforzi di questi mesi. Anche gli edili, che hanno contribuito a far superare la crisi, vanno premiati, così come i lavoratori del settore artigianale. Per gli addetti alla sicurezza sono necessari aumenti, per i parrucchieri è invece arrivato il tempo di vedersi riconosciuta una tredicesima.