I migranti di Unia chiedono di fare di più per i profughi

Il dramma dei profughi nel Mediterraneo è stato sabato uno dei temi al centro della conferenza dei migranti di Unia. I delegati hanno chiesto alla Svizzera di accogliere almeno il 10% di queste persone.

Oltre sessanta delegati sono convenuti da ogni parte della Svizzera a Berna per questo tradizionale incontro primaverile. I partecipanti hanno prima di tutto nominato i loro rappresentanti al Comitato centrale. I prescelti, che devono adesso essere confermati dall’Assemblea dei delegati del sindacato, sono Aurora Garcia, Ermelinda Reis, Sidonio Candeias e Faruk Osmani. 

Rafforzare i legami

Si è parlato anche del recente congresso dei migranti, svoltosi in febbraio a Berna, dove Unia ha svolto un ruolo di primo piano. Dopo il successo di questo incontro, adesso è stata sottolineata l’importanza di rafforzare i contatti nati in quella occasione con le varie comunità presenti in Svizzera. Inoltre anche l’anno prossimo per ricordare il 9 febbraio del 2014, quando fu approvata l’iniziativa contro la cosiddetta immigrazione di massa, è stato deciso di organizzare azioni in difesa dei migranti.

Migliaia di morti

Infine alla luce di quanto sta avvenendo nel Mediterraneo, i partecipanti hanno chiesto al Consiglio federale di impegnarsi di più. Nel 2013 quando morirono in mare oltre 300 migranti l’Europa si era detta costernata, ma non si era fatto niente. “Nel frattempo altre migliaia di profughi sono deceduti e l’Europa continua a litigare sulla ripartizione delle persone tra i singoli paesi”. Davanti a questa situazione i migranti di Unia hanno esortato in una risoluzione il governo a reintrodurre la possibilità di chiedere asilo nelle ambasciate e lo hanno invitato ad impegnarsi in questo senso presso l’Unione europea. Chiedono poi che si aumenti rapidamente il contingente per i gruppi di profughi particolarmente vulnerabili. Ma vogliono anche che un paese ricco come la Svizzera accolga subito il 10 % dei profughi salvati nel Mediterraneo.

Addio Giovanni

I partecipanti hanno appreso con rammarico la grave malattia che ha colpito Giovanni Giarrana, militante di lunga data e già copresidente della commissione dei migranti. Tutti hanno firmato un messaggio di auguri, senza sapere che Giovanni si era spento a Zurigo proprio quella mattina (vedi il articolo). Ha lasciato un grande vuoto.