Ticino favorevole ai salari minimi

L’elettorato ticinese ha approvato un’iniziativa popolare cantonale per l’introduzione dei salari minimi. Il Cantone lancia così un importante segnale politico contro il dumping salariale. La concreta efficacia dell’iniziativa nella lotta contro il dumping resta tuttavia incerta.

L’iniziativa popolare «Salviamo il lavoro in Ticino» iscrive nella Costituzione ticinese il diritto a un salario minimo. Concretamente il Consiglio di Stato dovrà stabilire un salario minimo nei rami professionali o nelle professioni in cui esso non è garantito da un contratto collettivo di lavoro (CCL) o da un contratto normale di lavoro (CNL). L’iniziativa non formula tuttavia in modo chiaro le modalità volte a definire tale salario minimo.

Attuazione non chiara

I sindacati dubitano pertanto che l’iniziativa riesca effettivamente a dare un contributo alla lotta contro il dumping salariale. Avrebbero preferito un salario minimo unitario, in grado di assicurare un tenore di vita dignitoso a tutti i lavoratori e tutte le lavoratrici, a prescindere dal loro ramo professionale. I sindacati temono inoltre che, data la sua dominanza borghese, il Consiglio di Stato definirà salari minimi molto bassi, di fatto suggellando ufficialmente le basse retribuzioni odierne. I salari minimi oggi ancorati nei 14 contratti normali di lavoro cantonali non superano infatti i 3000-3200 franchi al mese.

L’esempio del Giura

Anche i Cantoni del Giura e di Neuchâtel prevedono salari minimi. Nel 2013 l’elettorato del Giura aveva approvato un’iniziativa popolare che chiedeva salari minimi specifici per i vari rami professionali. All’atto pratico non è tuttavia stato possibile dare attuazione all’iniziativa. Adesso il Governo cantonale propone al Parlamento d’introdurre un salario minimo di 19.25 franchi all’ora, valido per tutti i rami economici.

Ostruzionismo a Neuchâtel

Il Cantone di Neuchâtel aveva approvato un salario minimo cantonale nel 2011 e nel 2014 il Parlamento lo ha fissato a 20 franchi all’ora. Attualmente l’introduzione del salario minimo è bloccata presso il Tribunale federale a seguito dei ricorsi presentati.