Bata: miglioramenti effettivi e non solo vaghe promesse!

«Il personale di Bata non è in svendita!» All'entrata di molte filiali Bata in tutto il Paese, i dipendenti e i sindacalisti di Unia hanno distribuito volantini e organizzato altre azioni.

Dopo il licenziamento collettivo e la chiusura di tutte le filiali in Svizzera, l'impresa Bata si rifiuta di sedersi a un tavolo con Unia per avviare la discussione di un piano sociale. Un comportamento arbitrario e unidimensionale. È contro questo atteggiamento che Unia ha manifestato questa mattina davanti alle filiali di Bata.

Ad aprile Bata ha sorpreso tutti comunicando la chiusura di tutte le filiali in Svizzera. Tutti i 175 dipendenti, venditrici, venditori, apprendisti, hanno ricevuto la lettera di licenziamento. Fra questi vi sono anche numerosi collaboratori di lunga data. Negli ultimi decenni il personale Bata aveva contribuito in misura determinante al grande successo economico dell'azienda.

Enorme insicurezza

Già il 7 aprile Unia aveva chiesto a Bata di negoziare un piano sociale. Ma ora, dopo un primo colloquio, l'azienda non sembra più intenzionate alla ricerca di una soluzione comune. Le misure proposte da Bata appaiono  unidimensionali e insufficienti. Fra il personale regna totale incertezza.

Rivendicazione di un piano sociale

Per tenere conto delle richieste del personale, sono necessarie trattative vere. Unia rivendica il salvataggio del maggior numero possibile di posti di lavoro. Qualora delle filiali venissero riprese da terzi, il personale, apprendisti compresi, deve beneficiare almeno delle condizioni attuali. Inoltre si chiedono indennità di partenza decorose per tutti.

Azioni: «Il personale di Bata non è in svendita!»

Per dare voce al personale colpito, oggi sono in corso azioni di volantinaggio davanti alle sedi principali di Losanna e Basilea. Inoltre all'entrata di molte filiali Bata in tutto il Paese, i dipendenti e i sindacalisti di Unia hanno distribuito volantini e organizzato altre azioni.