Il Consiglio degli Stati affossa la legge federale sugli orari di apertura dei negozi

Unia s’impegna a proteggere il personale della vendita da una un’estensione degli orari di apertura dei negozi

Il Consiglio degli Stati ha dato retta ai Cantoni e ha ribadito la posizione che aveva assunto in occasione del primo dibattito, respingendo la legge federale sugli orari di apertura dei negozi. Unia è particolarmente soddisfatta, perché la nuova legge avrebbe peggiorato significativamente le condizioni di lavoro del personale della vendita. Il settore è caratterizzato da giornate lavorative molto lunghe e da paghe basse: è urgente stipulare un contratto collettivo di lavoro.

Messi sotto pressione dalla grande distribuzione, i partiti di destra volevano imporre ai cantoni orari minimi di apertura dalle 6 alle 20 durante i giorni lavorativi e dalle 6 alle 18 il sabato. La legge avrebbe comportato un prolungamento degli orari di apertura nella maggior parte dei cantoni e per oltre il 60% del personale della vendita.

Ora è urgente stipulare un contratto collettivo di lavoro!

Mentre i giganti della vendita al dettaglio credevano di aver convinto il parlamento a forzare la mano e imporre degli orari di apertura più estesi, il Consiglio degli Stati si è messo di traverso e ha deciso altrimenti. Unia, convinta che le associazioni padronali possano imparare dai loro errori, le invita a sedersi finalmente al tavolo dei negoziati per discutere un contratto collettivo nazionale di lavoro di obbligatorietà generale, che protegga le lavoratrici e i lavoratori, in particolare dalle lunghe giornate lavorative. Unia proseguirà inoltre la sua azione contro la liberalizzazione degli orari di apertura senza adeguata protezione e contro gli attacchi al diritto al riposo domenicale.