Cure di qualità

I delegati alla conferenza professionale nazionale del settore cure e assistenza

La conferenza professionale nazionale del settore delle cure e dell’assistenza di Unia invita il Consiglio federale a garantire migliori condizioni di lavoro nel settore delle cure e dell’assistenza. Occorrono misure per frenare le partenze premature dei dipendenti.

Da qui al 2020 nell’ambito delle cure e dell’assistenza mancheranno 77 000 specialisti. È quanto si evince da un recente rapporto commissionato dal Consiglio federale. Il rapporto, fa però notare Unia, dimentica di menzionare il fatto che il 45 % del personale attivo nelle cure lascia il settore anzitempo. «Il Consiglio federale non presta attenzione a una questione centrale per il settore, vale a dire le condizioni di lavoro», osserva Udo Michel, responsabile del settore cure e assistenza di Unia.

Risorse supplementari

I delegati della conferenza professionale nazionale di Unia, riunitisi lunedì scorso a Berna, hanno perciò adottato una risoluzione che critica l’attitudine del governo e rivendica modelli di finanziamento alternativi per garantire salari corretti e per permettere di coniugare famiglia e lavoro. «Solo in questo modo è possibile ottenere buone condizioni di lavoro ed evitare la carenza di personale attuale e futura », nota ancora Michel. La risoluzione di Unia chiede inoltre al Consiglio federale di intervenire per permettere la conclusione di buoni CCL.

Petizione

I delegati hanno infine valutato la possibilità di lanciare, in collaborazione con organizzazioni partner, iniziative per evitare che nelle cure e nell’assistenza le logiche economiche prendano il sopravvento sugli aspetti umani. Nel frattempo 8000 persone hanno firmato online o su carta la petizione «Cure di qualità richiedono buone condizioni di lavoro». La raccolta di firme prosegue:
www.unia.ch/cure-petizione.