Vittoria a Sainte-Croix

Alcuni degli operai in sciopero a Sainte-Croix

Al termine di 16 giorni di sciopero, il conflitto di lavoro che opponeva sei operai alla direzione dell’impresa Alpen Peak dallo scorso 30 agosto si è concluso. Unia deplora che siano state necessarie due settimane di sciopero per ottenere il rispetto del CCL.

Sostenuti dalle sezioni vodese e neocastellana del sindacato Unia, sei lavoratori occupavano dal 30 agosto il cantiere in cui lavoravano a Sainte-Croix, nel canton Vaud. Il conflitto era sorto a causa del dumping salariale e di gravi violazioni del CCL dei rami affini dell’edilizia romandi da parte dell’impresa di costruzioni neocastellana Alpen Peak.

Il 15 settembre, dopo varie sedute di mediazione condotte con il sostegno delle autorità cantonali di Vaud e Neuchâtel , è stato trovato un accordo siglato da tutte le parti. Alpen Peak verserà entro dieci giorni 62 000 franchi netti ai sei lavoratori scesi in sciopero.

Unia soddisfatta

In un comunicato stampa Unia si è detta soddisfatta del risultato, anche se rileva l’atteggiamento molto duro e restio al dialogo dell’azienda. «Senza la disciplina collettiva di cui hanno fatto prova i sei lavoratori e la fiducia che ci hanno accordato, questo sciopero non avrebbe potuto condurre a una vittoria», scrive il sindacato.

Misure d’accompagnamento

Per Unia il caso di Sainte-Croix è un’ulteriore prova del fatto che in un settore dove i casi di dumping si ripetono è assolutamente necessario rendere più efficienti le misure di accompagnamento. I controlli devono essere aumentati e le sanzioni devono diventare più incisive. Il sindacato rivendica inoltre una base legale per bloccare i lavori di imprese che violano le regole e un rafforzamento della responsabilità solidale e della lotta contro i fallimenti fraudolenti.