Lavoratori interinali: necessario un aumento salariale

Un numero crescente di persone lavora a tempo determinato nell’edilizia, nell’industria o anche nel terziario.

Questa settimana sono iniziate le trattative in vista del nuovo Contratto collettivo di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori interinali. Da un sondaggio condotto da Unia emerge che la priorità va accordata agli aumenti salariali.

In Svizzera, oltre 300‘000 persone sono assoggettate al Contratto collettivo di lavoro che dal 21012 disciplina le condizioni di lavoro e i salari dei lavoratori interinali (CCL per il prestito di personale). Il CCL è stato dichiarato di obbligatorietà generale dal Consiglio federale e si applica a tutti i prestatori di personale (agenzie interinali), indipendentemente dalle dimensioni e dal ramo professionale delle aziende acquisitrici.

Molti preferirebbero un impiego fisso

Unia ha chiesto ai lavoratori interinali di indicare i problemi più urgenti. L’aspetto allarmante emerso dall’indagine è il fatto che il 70% degli intervistati esercita un impiego interinale per necessità, mentre preferirebbe avere un impiego fisso. È pertanto ancora più importante che il nuovo CCL migliori la situazione del personale interinale.

Occorre un aumento dei salari minimi

Tra le rivendicazioni principali, al primo posto, con il 58% dei consensi, troviamo la richiesta di equiparare i salari dei lavoratori interinali a quelli del personale fisso. Segue da vicino la richiesta di salari minimi più elevati. I salari minimi più bassi del CCL Personale a prestito si attestano attualmente a 3‘000 franchi (per 13 mensilità).

Aumenti salariali e soluzioni settoriali

Per Unia, la questione salariale è pertanto un aspetto centrale delle trattative contrattuali. Entro il 2021, i salari minimi della manodopera non qualificata devono aumentare di 600 franchi, quelli del personale qualificato di 450 franchi. I lavoratori interinali impiegati nell’industria, nei trasporti pubblici e nel settore pubblico devono inoltre beneficiare degli stessi salari minimi e degli stessi orari di lavoro del personale fisso.

Rimborso spese, termini di disdetta e indennità giornaliere di malattia

Quasi il 46% delle persone intervistate si esprime a favore di un’indennità obbligatoria delle spese per il pranzo. Un altro aspetto importante è la proroga del termine di disdetta ad almeno un mese a conclusione del periodo di prova. Il 42% degli intervistati considera questa rivendicazione di Unia una delle tre più importanti in vista delle trattative. Unia vuole inoltre ancorare nel nuovo CCL il diritto dei lavoratori all’indennità giornaliera di malattia dal primo giorno di malattia.