Autisti di Uber lottano per i loro diritti

Gli autisti di Pégase Léman chiedono il rispetto dei loro diritti.

Mancato pagamento degli oneri sociali e condizioni di lavoro inaccettabili: questi i motivi che hanno spinto 18 autisti della Pégase Léman, che lavorano per Uber a Ginevra, a incrociare le braccia. Iniziato il 6 dicembre, lo sciopero è stato sospeso per permettere una mediazione fra le parti. La mediazione riguarda anche un’altra società, StarLimoLuxe, in cui vigono condizioni analoghe.

Il servizio di trasporti Uber aveva fatto sapere di recente di voler professionalizzare il lavoro delle sue autiste e dei suoi autisti nella Svizzera francese. Invece ha messo in piedi un sistema di prestito del personale molto poco trasparente, caratterizzato da numerose irregolarità. I dipendenti delle «aziende partner» di Uber chiedono ora, con il sostegno di Unia, che la loro situazione sia regolarizzata. Per dar forza alle loro rivendicazioni, due settimane fa gli autisti di Pégase Léman sono scesi temporaneamente in sciopero.

Gli autisti interinali di Uber

Le due aziende Pégase Léman e StarLimoLuxe, registrate nel canton Vaud, sono attive a Ginevra e «prestano» i loro autisti a Uber per il trasporto dei clienti. Le accuse dei dipendenti sono molteplici: i salari sono pagati in ritardo o a rate, i tempi di lavoro superano spesso le 45 ore settimanali regolamentari, i contributi per le assicurazioni sociali non vengono versati. Pégase Léman, per esempio, ha stipulato con i suoi autisti contratti che prevedono un salario di 3000 franchi mensili per una settimana lavorativa di 48 ore. La paga oraria è dunque inferiore ai 14 franchi. E come se il dumping salariale non bastasse, i salari non sono stati pagati. Uber dal canto suo non ha fatto nulla per garantire i diritti dei propri autisti.

I dipendenti rivendicano i propri diritti


I dipendenti, sostenuti da Unia, chiedono che Pégase Lémane e StarLimoLuxe adeguino  i contratti, annuncino i loro autisti alle assicurazioni sociali e corrispondano i salari per tutte le ore lavorate, assumendosi anche le spese professionali. Uber è chiamata ad assumersi le sue responsabilità, chiarendo la posizione dei suoi «partner» e cercando una soluzione ai problemi sollevati dai suoi dipendenti concordata con Unia. Il sindacato esige che in futuro l’azienda regoli le condizioni di lavoro di tutti i suoi autisti in un contratto quadro.

Attualmente la vertenza è oggetto di una mediazione a cui partecipano Uber e le sue «aziende partner», le autorità cantonali ginevrine, rappresentanti del personale e Unia. Lo sciopero degli autisti di Pégase Léman è sospeso in attesa di conoscere i risultati della mediazione.