Personale spremuto

Con l'azione di protesta Unia denuncia il livello di stress e stanchezza del personale di Nespresso (foto: Neil Labrador/L’Evénement syndical)

Negli ultimi mesi, le condizioni di lavoro nei tre siti produttivi di Nespresso in Romandia si sono gravemente deteriorate. Unia chiede ora all’azienda di cambiare rotta.

Lo scorso 11 febbraio, la regione Unia del Canton Vaud ha denunciato, attraverso un’azione di protesta di fronte al negozio Nespresso di Place St François, il livello di stress e stanchezza del personale dell’omonima azienda. Dall'introduzione di un orario di lavoro a quattro turni, infatti, i lavoratori dei tre siti produttivi Nespresso di Orbe, Avenches e Romont operano in condizioni molto difficili.

Il sondaggio

Nel novembre 2019, i risultati di un’inchiesta condotta da Unia, a cui ha risposto circa il 50% della forza lavoro, dicono che quasi tre quarti dei dipendenti considerano il nuovo assetto organizzativo come «molto stressante». Oltre alla carenza cronica e all’elevato ricambio di personale, i dipendenti lavorano fino a 58 ore alla settimana una volta al mese e due fine settimana al mese per 12 ore consecutive, senza mai avere più di due giorni di riposo consecutivi, tutto questo per garantire una produzione continua.  

Rivendicazioni

Il sindacato Unia sta preparando un reclamo da rivolgere all’ispettorato del lavoro. Il sindacato chiede un cambiamento dell’organizzazione del lavoro, un'indagine indipendente sulle condizioni di lavoro da parte dell’Istituto universitario romando di salute del lavoro e un riconoscimento del sindacato come parte sociale. La direzione Nespresso si è mostrata finora sorda a qualsiasi tentativo di mediazione da parte di Unia e, al contrario, ha ostacolato in maniera forte il principio della libertà sindacale.