Giornata delle cure: un forte segnale per migliori condizioni di lavoro

Il personale curante ne ha abbastanza: esige finalmente migliori condizioni di lavoro.

Nella giornata odierna, con azioni sulle piazze e marce per le cure(«walks of care»), il personale impiegato nelle cure di tutta la Svizzera rivendica migliori condizioni di lavoro nel proprio ramo professionale. Perché a un anno dall’applauso non è ancora cambiato nulla.

Al più tardi dalla pandemia da coronavirus è noto a tutti: il personale curante è sovraccarico di lavoro, c’è una forte penuria di personale e molti si ammalano e abbandonano la professione. I problemi che esistevano già da tempo si stanno ora aggravando.

Urgono buone condizioni di lavoro

Dal canto suo, invece, da anni la politica evita di adottare misure concrete per migliorare le condizioni di lavoro nelle cure. Per il personale curante è chiaro: ora urgono provvedimenti! Ecco perché nell’odierna giornata internazionale delle cure scendono in strada e rivendicano:

  • una maggiore protezione della salute che vada oltre la crisi
  • investimenti nel personale: una chiave di ripartizione del personale più elevata e degli aumenti salariali
  • un finanziamento delle cure solidale ed equo che renda possibili buone condizioni di lavoro e cure di qualità
  • l’attuazione dell’iniziativa sulle cure infermieristiche

Azioni e «walks of care» in tutta la Svizzera

Le azioni con cui il personale addetto alle cure vuole richiamare l’attenzione sulle proprie rivendicazioni si svolgono oggi in diverse regioni della Svizzera. Ovviamente, sempre nel rispetto delle disposizioni di protezione contro il coronavirus. In molte regioni, le azioni sono anche state organizzate nel quadro dell’alleanza «Uniti con il personale sanitario» insieme a VPOD, ASI e Syna nonché in collaborazione con l’associazione Pflegedurchbruch.