Ammann: così non va

Secondo Ammann, la produzione di componenti è «attualmente deficitaria»

La commissione del personale e Unia ritengono «insoddisfacente» la presa di posizione del gruppo Ammann sulle proposte dei dipendenti per salvaguardare i posti di lavoro a Langenthal. Il produttore di macchine edili aveva annunciato a fine maggio la soppressione di circa 130 impieghi.

Richiamandosi al Ccl dell’industria metalmeccanica ed elettrica, i rappresentanti dei dipendenti si sono rivolti il 4 giugno a Swissmem per chiedere negoziati a livello di associazioni di categoria. Questo dopo che la direzione del gruppo aveva risposto sostanzialmente picche alle proposte scaturite dal processo di consultazione.

Taglio di posti di lavoro

Alla fine di maggio Ammann, diretta in passato dall’attuale ministro dell’economia Johann Schneider-Ammann, aveva annunciato l’intenzione di delocalizzare all’estero la produzione di componenti per impianti di rivestimento e betoniere. La misura comporterebbe la soppressione di circa 130 posti di lavoro nello stabilimento di Langenthal, nel canton Berna.

Ampia consultazione

Dopo l’annuncio si era dato avvio, come previsto dalla legge, a una consultazione del personale. I risultati della consultazione, che ha coinvolto commissione del personale, dipendenti e rappresentanti sindacali, sono stati presentati la scorsa settimana alla direzione di Ammann dopo essere stati approvati all’unanimità dall’assemblea del personale. I dipendenti ritengono «non condivisibili» i piani dell’azienda e avanzano una serie di analisi e di proposte per salvaguardare i posti di lavoro ed evitare la disoccupazione.