Le badanti nelle economie domestiche devono sottostare alla Legge sul lavoro!

Servono misure più efficaci contro le piattaforme di reclutamento che sfruttano il personale.

Oltre 60 partecipanti provenienti da tutta la Svizzera hanno preso parte oggi alla Conferenza professionale Cure e assistenza di Unia. I presenti rivendicano una maggiore protezione delle lavoratrici e dei lavoratori impiegati nelle economie domestiche attraverso la Legge sul lavoro e l’adozione di misure più efficaci contro le piattaforme di reclutamento che sfruttano il personale.

Le lavoratrici e i lavoratori impiegati nell’assistenza 24 ore su 24 contribuiscono a garantire un’esistenza dignitosa alle persone anziane. Permettono loro di continuare a vivere in un contesto familiare, invece di essere strappati al loro ambiente e alle loro consuetudini.

I contratti normali di lavoro non sono sufficienti

In giugno dello scorso anno, il Consiglio federale ha deciso di disciplinare questo settore, che conta da 10'000 a oltre 30'000 persone impiegate, attraverso contratti normali di lavoro (CNL) cantonali. A tale scopo, ha conferito l’incarico di elaborare un modello all’attenzione dei Cantoni. L’odierna Assemblea dei delegati e delle delegate del ramo professionale Cure e assistenza del sindacato Unia considera questo strumento assolutamente insufficiente. Con il modello CNL, i Cantoni non sono tenuti ad attuare le disposizioni proposte dalla Confederazione. La conclusione di un contratto individuale di lavoro permette inoltre di derogare alle disposizioni vigenti.

Contro le piattaforme di reclutamento che sfruttano il personale

Le delegate e i delegati chiedono pertanto al Consiglio nazionale e al Consiglio degli Stati di sostenere tutte le iniziative politiche volte ad assoggettare il lavoro di assistenza domestica alla Legge sul lavoro! Esigono inoltre dalla Confederazione l’impiego di tutti i mezzi necessari per intervenire contro le piattaforme di reclutamento che sfruttano il personale.