Le delegate e i delegati di Unia decidono la strategia e il processo di riforma

Le delegate e i delegati, che si sono incontrati a Bienne e in altre 14 sedi, hanno adottato la strategia organizzativa e dato avvio al dibattito di riforma. (foto: Manu Friederich)

Il primo dei due giorni del Congresso Unia si è svolto all’insegna del bilancio degli ultimi quattro anni. Le delegate e i delegati, che si sono incontrati a Bienne e in altre 14 sedi, hanno inoltre adottato la strategia organizzativa e dato avvio al dibattito di riforma.

«Stiamo vivendo tempi difficili» ha affermato la presidente di Unia Vania Alleva nella sua introduzione al rapporto d’attività 2016-2020, «ma sappiamo difenderci».

Successo delle lotte sindacali

Alleva ha fatto riferimento agli attacchi dei datori di lavoro al pensionamento a 60 anni nell’edilizia principale e ai contratti collettivi di lavoro nell’industria MEM e nell’industria alberghiera e della ristorazione, che Unia è riuscita a sventare. Anche sul piano politico Unia ha lottato in prima linea, opponendosi con successo ai progetti di deregolamentazione della legge sul lavoro, agli attacchi contro la protezione salariale e all’iniziativa xenofoba per la disdetta dell’UDC.

Definita la strategia organizzativa

Tema centrale di questa prima giornata è stata la strategia organizzativa adottata dopo accese discussioni. Unia vuole crescere nei rami professionali in cui è attiva con l’organizzazione di campagne sindacali. Vuole consolidare la sua capacità di mobilitazione e le sue reti di militanti attivi e accrescere in modo mirato il suo radicamento nelle aziende prioritarie.

Priorità alle «professioni delle cure»

Unia attribuisce priorità particolare alle professioni delle cure. Intende fornire il proprio contributo alla sindacalizzazione di questo importante settore con quasi mezzo milione di dipendenti tuttora scarsamente organizzati.

Un’organizzazione professionale e competente

Ulteriori aspetti della strategia organizzativa riguardano l’ottimizzazione della consulenza agli associati, l’estensione dei CCL e il miglioramento della loro esecuzione, l’organizzazione di campagne politiche nonché l’efficienza del lavoro sindacale professionale e della Cassa disoccupazione Unia, la più grande cassa disoccupazione della Svizzera.

Risoluzione: combattere la disuguaglianza sociale

Le delegate e i delegati hanno adottato una risoluzione per far fronte alla pandemia di Covid-19. Chiedono la piena compensazione salariale in caso di lavoro ridotto, CCL di obbligatorietà generale nelle cure, nel commercio al dettaglio e nella logistica, il mantenimento di posti di lavoro a rischio in rami professionali particolarmente colpiti quali la gastronomia, un contributo di solidarietà Covid da parte dei superricchi e un contributo sostanziale della Svizzera al programma globale per l’accesso equo ai vaccini COVAX.

Processo di riforma «Unia 2.0»

Le delegate e i delegati hanno infine dato il via libera al dibattito di riforma «Unia 2.0». A 17 anni dalla fondazione di Unia, questo dibattito vuole preparare le sue strutture alle sfide che l’attendono nei prossimi decenni. Alleva definisce questo processo un’opportunità: «Maggiori possibilità di partecipazione e strutture più snelle con competenze più chiare ci aiuteranno a mantenere l’equilibrio tra una vivace diversità e la necessaria unità.»