Più salario, più tempo e più vita

«Più tempo per vivere!»: questo è ciò che chiede la delegazione Coop del sindacato Unia.

A Berna si sono incontrati delegate e delegati Coop del sindacato Unia. Hanno discusso in particolari dei temi che Coop dovrebbe affrontare: il tempo di lavoro, la conciliabilità tra vita privata e professionale e il salario. Gli affari vanno bene, ora tocca al personale!

All’inizio di giugno la delegazione alle trattative ha potuto consegnare a Luc Pillard, capo delle HR Coop, circa 400 cartoline di collaboratrici e collaboratori Coop. Tutte queste testimonianze fanno capire con chiarezza che il personale Coop desidera soprattutto miglioramenti dei salari, degli orari di lavoro e della conciliabilità lavoro-famiglia.

Lavorare continuamente fa male alla salute

Per il personale addetto alla vendita lo stress, la pressione e gli orari di lavoro flessibili (lunghe giornate di lavoro, incarichi la mattina presto o la sera tardi e durante il fine settimana) fanno parte della quotidianità. Lavorare a qualsiasi ora è pericoloso per la salute e rende difficile conciliare lavoro e vita privata.

Le delegate e i delegati Coop rivendicano per questo più tempo per la loro vita privata e familiare e una migliore pianificazione del tempo di lavoro. Nel nuovo CCL Coop devono esserci chiari miglioramenti su questi aspetti. Concretamente ciò significa: un giorno libero fisso alla settimana e un sabato libero al mese; nessuna ulteriore flessibilizzazione degli orari di lavoro e nessuna estensione degli orari di apertura dei negozi la sera o la mattina.

A un anno dalla pandemia i supermercati sono in ottima forma. L’anno scorso il commercio al dettaglio ha registrato con un aumento del fatturato anche un aumento del valore aggiunto. Anche alla Coop.

Il successo è stato possibile solo grazie alla maggiore produttività del personale di Coop. Queste collaboratrici e questi collaboratori da anni si impegnano con Unia per ottenere migliori condizioni di lavoro. Attualmente si sta negoziando il nuovo CCL Coop.