Approvato dall'edilizia il rinnovo del CNM

La lotta dei lavoratori ha avuto un senso: attraverso un aumento dei contributi, il pensionamento anticipato a 60 anni è garantito senza alcuna riduzione delle prestazioni.

Il «parlamento» del settore edile ha approvato oggi la soluzione scaturita martedì dai negoziati tra la Società svizzera degli impresari-costruttori (SSIC) e i sindacati Unia e Syna.

I lavoratori dell'edilizia si sono detti rassicurati dall'esito della trattativa. Attraverso un aumento dei contributi, il pensionamento anticipato a 60 anni è garantito senza alcuna riduzione delle prestazioni. Inoltre il nuovo Contratto nazionale mantello (CNM) non presenta cambiamenti sostanziali rispetto a quello vigente.

Per le altre rivendicazioni, negoziati in vista

Da discutere vi sono ancora dei punti molto importanti: migliore protezione in caso d'intemperie e misure più efficaci contro il dumping salariale. I negoziati in merito si aprono l'anno prossimo.

La lotta dei lavoratori ha avuto un senso

«Grazie all'impegno di migliaia di lavoratori, siamo stati in grado di difendere le rendite a 60 anni», ha spiegato il capodelegazione Nico Lutz all'odierna conferenza professionale dell'edilizia. Di conseguenza, la soluzione siglata dai sindacati con la SSIC è stata accolta da una buona maggioranza dei partecipanti all'assemblea. L'ultima parola spetta ora ai delegati della SSIC, la cui assemblea è prevista per il 13 gennaio 2016.