Ecco perché Unia dice NO
Con la sua iniziativa, l’„Associazione ecologia e popolazione“ (Ecopop) chiede una limitazione pesante dell’immigrazione. In concreto, essa vuole che la popolazione residente non possa aumentare per effetto della migrazione di oltre lo 0,2 % sulla media di tre anni. Inoltre vuole che almeno il 10% dei fondi stanziati dalla Confederazione per l’aiuto allo sviluppo siano utilizzati per misure di pianificazione familiare nei paesi più poveri.
Unia rifiuta l’iniziativa per i seguenti motivi:
- Essa addita i migranti come capri espiatori per i problemi dell’ambiente e ne limita notevolmente i diritti.
- Escludendo i frontalieri e soprattutto i dimoranti temporanei dalle restrizioni, essa conduce ad un aumento dei rapporti di lavoro precari e all’incertezza del diritto. Si potrà abusare meglio dei dimoranti temporanei ai fini del dumping salariale. Questo mette a rischio le condizioni di lavoro di tutti.
- L’iniziativa porta ad una frattura definitiva con l’UE, il maggior partner commerciale della Svizzera. Le conseguenze economiche sarebbero disastrose. Un’accettazione dell’iniziativa condurrebbe all’incertezza economica e alla perdita di posti di lavoro.
- L’iniziativa accolla a chi non ha il passaporto svizzero la colpa dei problemi ecologici, per i quali invece la Svizzera è corresponsabile. Essa disconosce che in primo luogo non è il numero delle persone a fare la differenza, ma il loro sperpero delle risorse.
- Quanto alla cooperazione allo sviluppo, l’iniziativa punta sulla lotta ai sintomi invece di combattere le cause. Quello che invece davvero sarebbe importante è attuare delle riforme politiche interne per cercare di eliminare l’ingiustizia sociale e la povertà, e condurre un’intensa politica rivolta all’educazione sessuale, alla formazione e alla salute nei paesi poveri.