Attuazione dell’iniziativa sull’immigrazione: evitate nuove discriminazioni, ma occorre migliorare la protezione dei lavoratori

Il sindacato Unia è soddisfatto solo in parte della decisione del Parlamento in merito all’attuazione dell’iniziativa sull’immigrazione. Il fatto che non siano stati introdotti nuovi contingenti è certamente positivo. Questi avrebbero provocato discriminazioni sul mercato del lavoro, una pressione ancora maggiore sui salari e rapporti di lavoro precari. Purtroppo, il Parlamento non ha tuttavia colto l’opportunità di associare l’attuazione dell’iniziativa a misure più efficaci a protezione dei lavoratori.

Il sindacato Unia accoglie favorevolmente la decisione del Parlamento di rinunciare all’introduzione di contingenti nell’attuazione dell’articolo costituzionale 121a. Unia si era opposta sin dall’inizio ad una loro reintroduzione. I contingenti avrebbero messo in discussione la libera circolazione delle persone e provocato, sul mercato del lavoro, nuove discriminazioni nei confronti di interi gruppi di lavoratori e rapporti di lavoro precari. Avrebbero spianato la strada ad abusi e sfruttamenti, pressione salariale e lavoro in nero.

Nessun miglioramento per quanto riguarda la protezione dei lavoratori

L’approvazione, seppur di misura, dell’iniziativa sull’immigrazione è da ricondursi alla paura di molte persone per il proprio salario, per le condizioni di lavoro e gli impieghi. Le persone appartenenti alla fascia di età tra i 50 e i 59 anni sono le uniche ad aver approvato l’iniziativa, poiché sul mercato del lavoro sono esposte più di altri a forti pressioni. Il Parlamento ha perso l’occasione di tener conto di queste paure e migliorare la protezione di tutte le persone che lavorano in Svizzera e delle condizioni di lavoro in cui operano. La «preferenza ai disoccupati» decisa dal Parlamento non sostituisce l’adozione di più incisive misure di accompagnamento alla libera circolazione delle persone. Sarebbero indispensabili una protezione contro il licenziamento più efficace, in particolare per i collaboratori più anziani, un rafforzamento dei contratti collettivi di lavoro di obbligatorietà generale, compresi i salari minimi, e un aumento dei controlli sul mercato del lavoro dagli attuali 30‘000 ad almeno 50‘000 all’anno.

Occorre impedire le pressioni sui salari 

Unia è favorevole a tutte misure volte ad accrescere le opportunità di coloro che hanno perso il proprio posto di lavoro. Esse non dovrebbero tuttavia essere utilizzate con l’intento di abbassare i salari e (ri)assumere i disoccupati a salari più bassi. Inoltre, tali misure di incentivazione devono andare a beneficio di tutti coloro che hanno perso il proprio posto di lavoro in Svizzera. Occorre infine ricordare che esse non possono sostituire gli sforzi volti a migliorare le misure di accompagnamento nonché la protezione e i diritti di tutte le persone che lavorano in Svizzera.