Gli scioperi non esistono solo nei libri di storia

Nel 2018 celebreremo il centenario dello sciopero generale in Svizzera. Ma qui in Svizzera gli scioperi non esistono solo nei libri di storia. Anche nel nuovo millennio, ogni anno migliaia di persone ricorrono a questa misura di lotta. Questo è quanto emerge anche dal nuovo libro di Unia «Scioperi nel 21° secolo».

Dall’anno 2000, secondo la statistica ufficiale degli scioperi pubblicata dall’Ufficio federale di statistica, ogni anno vengono organizzati da 3 a 10 scioperi con una partecipazione media di oltre 6000 persone. Questa statistica sottovaluta tuttavia la realtà, perché considera scioperi solo le astensioni dal lavoro che hanno una durata minima di un giorno intero. Scioperano le operaie e gli operai, ma anche gli impiegati che esercitano professioni molto «moderne».

Retrospettiva su scioperi emblematici

Nel libro un gruppo selezionato di autrici e autori illustra come in Svizzera i conflitti di lavoro siano protagonisti di una vera e propria rinascita. Esaminando vari scioperi e dialogando con sindacalisti, gli autori illustrano le strategie e i successi, ma anche i problemi e le difficoltà dei conflitti di lavoro. Emblematici sono gli scioperi alle Officine di Bellinzona, alla Novartis a Nyon, alla Merck Serono a Ginevra e al teatro Schauspielhaus di Zurigo nonché lo sciopero nazionale dell’edilizia che aveva portato al pensionamento a 60 anni.

Uno strumento di lotta del futuro

Nella parte conclusiva della pubblicazione, la presidente di Unia Vania Alleva, il presidente dell’Unione sindacale svizzera Paul Rechsteiner e l’ex presidente di Unia e autore Andreas Rieger illustrano le tendenze attuali e dimostrano che lo sciopero è uno strumento di lotta non solo del presente, ma anche del futuro.

«Scioperi nel 21° secolo»
Vania Alleva, Andreas Rieger (ed.)
Edizioni Rotpunktverlag
168 pagine, disponibile in italiano, francese e tedesco

Versione PDF del libro disponibile su richiesta