Libera circolazione delle persone e misure di accompagnamento: difendiamo i diritti dei lavoratori/trici invece di discriminarli e sfruttarli

La libera circolazione delle persone con l’Unione europea e le relative misure di accompagnamento a tutela delle condizioni lavorative e salariali sono una conquista storica per le lavoratrici e i lavoratori. La loro introduzione è in gran parte merito del movimento sindacale svizzero. Una nuova pubblicazione del sindacato Unia ripercorre la storia di questo cambiamento di paradigma dalla politica dei contingenti alla libera circolazione delle persone e fornisce importanti argomentazioni contro le discriminazioni xenofobe e l’ideologia di mercato neoliberista.

Gli ambienti della destra nazionalista hanno preso di mira la libera circolazione delle persone e nel contempo i Consiglieri federali PLR Cassis e Schneider-Ammann vogliono cedere alle pressioni dell’UE rimettendo in dubbio le valide misure di accompagnamento. «Dalla politica dei contingenti alla libera circolazione delle persone. La politica migratoria dei sindacati nella lotta contro le discriminazioni e il dumping salariale»: questo è il titolo della pubblicazione che spiega in una prospettiva storica perché la Svizzera si trova a un bivio e qual è la posta in gioco per le lavoratrici e i lavoratori.

Uno sguardo alla storia

La pubblicazione, suddivisa in dieci capitoli tematici, ripercorre le varie tappe dagli inizi della politica sindacale in materia di migrazione e mercato del lavoro negli anni Sessanta al dibattito odierno. Essa coniuga una ricca esposizione di fatti storici con un’analisi politica e mostra come la politica dei contingenti del passato non abbia affatto limitato la migrazione, ma abbia piuttosto causato uno sfruttamento disumano della manodopera immigrata e un diffuso dumping salariale.

Esperienza storica alla mano, la pubblicazione suggerisce che la Svizzera non deve cedere la competenza di fissare le misure d’accompagnamento alle autorità dell’UE, che spesso non tengono in alcun conto i diritti dei lavoratori/trici. La libera circolazione delle persone avrà infatti un futuro solo se le misure di accompagnamento verranno rafforzate e riusciranno a garantire in modo efficace la protezione delle condizioni lavorative e salariali.

Materiale per una discussione attenta e informata

La pubblicazione, commissionata da Unia e scritta dall’ex co-presidente di Unia Vasco Pedrina, coadiuvato dallo storico Stefan Keller, si rivolge a un pubblico ampio, con un interesse storico e politico. Offre argomentazioni forti nel dibattito attuale, contro un modello di isolamento e immigrazione xenofobo e contro le ideologie di mercato neoliberiste, che mettono in discussione la protezione delle condizioni lavorative e salariali.