Impresari costruttori pronti a riconsiderare le proprie richieste estreme

Dopo le giornate di protesta condotte dai lavoratori edili, la delegazione negoziale degli impresari costruttori ha compreso che non sarebbe riuscita ad imporre le proprie posizioni radicali contro l’opposizione degli edili. Chiederà pertanto un nuovo mandato negoziale ai propri delegati. I lavoratori edili si attendono ora dai delegati l’offerta di un sostanziale aumento salariale quale contropartita al risanamento del PEAN a carico dei lavoratori.

Tra i sindacati Unia e Syna e la Società svizzera degli impresari costruttori si è tenuta oggi la 18a tornata negoziale per il rinnovo del CNM e per il risanamento del pensionamento a 60 anni. Le trattative rimangono tuttavia ancora bloccate. Eppure, da agosto una soluzione ci sarebbe: i lavoratori edili si assumono i costi del risanamento del pensionamento a 60 anni. Come contropartita, esigono un sostanziale aumento salariale. Dopo oltre quattro anni di congelamento salariale, è una rivendicazione più che giustificata.

Ma, in occasione dell’incontro odierno, la delegazione negoziale della Società degli impresari costruttori non era disposta a raggiungere un risultato negoziale. Dopo le giornate di protesta degli edili, gli impresari costruttori sembrano tuttavia aver compreso che non riusciranno ad imporre le loro radicali richieste di smantellamento. Chiederanno pertanto un nuovo mandato negoziale ai propri delegati. Nico Lutz, responsabile delle trattative osserva: «Ci attendiamo che la Società degli impresari costruttori si dica finalmente pronta a garantire il pensionamento a 60 anni, rinnovare il Contratto nazionale mantello senza peggioramenti e concedere un aumento salariale dignitoso. In caso contrario, alla fine dell’anno si prospetterà una situazione di vuoto contrattuale. Un risultato che non giova a nessuno.»

La prossima tornata negoziale si terrà il 28 novembre.

Comunicato stampa dei sindacati Unia e Syna.