La persona prima del profitto: Unia chiede che Novartis rinunci ai licenziamenti

In occasione della loro assemblea a Basilea, le delegate e i delegati del sindacato Unia hanno adottato una risoluzione chiedendo che il gigante farmaceutico rinunci alla soppressione annunciata di 2150 posti di lavoro. Al termine dell’AD i sindacalisti aderiscono a una manifestazione di protesta. Esigono inoltre che la Società degli impresari costruttori acconsenta finalmente a una soluzione intesa ad assicurare il pensionamento a 60 anni, a un nuovo contratto e a un aumento dei salari reali.

Nella risoluzione adottata, le delegate e i delegati di Unia esortano Novartis a rivedere la sua politica del personale e a tornare finalmente ad assumere la sua responsabilità sociale nei confronti del personale. Sottolineano queste loro rivendicazioni partecipando alla manifestazione di protesta del personale Novartis in programma nel pomeriggio a Basilea.

Un’ondata di licenziamenti assurda

I licenziamenti annunciati da Novartis non sono dettati da ragioni economiche. Lo scorso anno Novartis è riuscita ad aumentare in modo consistente i suoi utili, toccando i 7,7 miliardi di franchi. Agli azionisti sono stati addirittura distribuiti dividendi per un importo di 11,7 miliardi di franchi. In un simile contesto finanziario il licenziamento di oltre 2000 dipendenti è un assurdo schiaffo in faccia ai dipendenti. Le delegate e i delegati di Unia solidarizzano con le colleghe e i colleghi di Novartis e li sostengono appieno nella loro lotta contro i tagli ai posti di lavoro.

Impresari costruttori chiamati ad acconsentire finalmente a una soluzione

L’Assemblea dei/delle delegati/e di Unia esige inoltre che la Società svizzera degli impresari costruttori acconsenta finalmente a garantire il pensionamento a 60 anni, mantenere il Contratto nazionale mantello e concedere un aumento dei salari reali. Oltre 16‘000 lavoratori edili hanno incrociato le braccia in ottobre e novembre. Una soluzione è stata presentata da tempo. Le delegate e i delegati di Unia ribadiscono il loro sostegno a uno sciopero esteso a tutto il ramo professionale, qualora non si dovesse giungere a un accordo.

Rafforzare l’AVS, proteggere i diritti, scongiurare nuove discriminazioni

Al cospetto dell’inesorabile abbassamento delle rendite del 2° pilastro, le delegate e i delegati chiedono in un’ulteriore risoluzione il rafforzamento e l’ampliamento dell’AVS, che rimane il pilastro previdenziale più importante per le fasce di reddito medio-basse.

L’Assemblea dei/delle delegati/e ha anche approvato gli obiettivi annuali di Unia per il 2019. Il sindacato continuerà a battersi con forza per realizzare la parità salariale e l’uguaglianza tra uomini e donne e svolgerà un ruolo di primo piano nell’organizzazione dello sciopero delle donne del 14 giugno 2019. Nell’ambito dei temi politici, l’assemblea ha inoltre sottolineato l’importanza della difesa della libera circolazione delle persone e delle misure di accompagnamento nonché della lotta contro gli attacchi borghesi alla Legge sul lavoro.