Assemblea dei delegati e delle delegate di Unia – Donne a prezzo di sconto: ora basta!

L’odierna Assemblea dei delegati e delle delegate di Unia si è svolta all’insegna dello sciopero delle donne. Grazie un’ampia campagna salariale nei "rami professionali tipicamente femminili", quali la vendita al dettaglio, si intende porre gradualmente fine ai bassi salari e alle condizioni di lavoro precarie. In una risoluzione, i delegati e le delegate hanno inoltre condannato l’iniziativa per l’abolizione della libera circolazione delle persone poiché rappresenta un massiccio attacco alla protezione dei salari e ai colleghi e alle colleghe senza passaporto svizzero.

Lo sciopero delle donne del 14 giugno è stato anche al centro dei dibattiti dell’odierna Assemblea dei delegati e delle delegate di Unia. Essi hanno sottolineato che il movimento del 14 giugno è di una portata tanto ampia da non permettere ancora per molto tempo di tracciarne un bilancio conclusivo. In questo contesto, è ancora più deprecabile che le donne continuino a guadagnare in media 660 franchi al mese in meno rispetto agli uomini. Si tratta di 10 miliardi che ogni anno vengono sottratti alle donne.

Unia propone due misure concrete per porre finalmente fine a questa insostenibile situazione. Da un lato i delegati e le delegate chiedono, come misura immediata contro la disparità salariale sul posto di lavoro, l’introduzione di controlli sistematici nelle imprese e di sanzioni efficaci nei confronti delle imprese inadempienti. E dall’altro, grazie a un’ampia campagna nei "rami professionali tipicamente femminili", quali il commercio al dettaglio, vogliono porre gradualmente fine ai bassi salari e alle condizioni di lavoro precarie.

Non si gioca con la protezione dei salari!

Alla stessa stregua della discriminazione salariale, i delegati e le delegate condannano duramente l’iniziativa per la limitazione. Essa costituisce un pericoloso attacco frontale alla libera circolazione delle persone e alle misure di accompagnamento. Lanciando questa iniziativa, l’UDC mostra il suo vero volto: crea nuove discriminazioni, mette a repentaglio la protezione dei salari, pregiudica i nostri contratti collettivi di lavoro, indebolisce i diritti di tutti i lavoratori – e usa le nostre colleghe e i nostri colleghi senza passaporto svizzero come capri espiatori.

Il sindacato Unia si oppone con la massima determinazione a questa demagogica iniziativa dell’UDC. E si attende che anche il Consiglio federale, i datori di lavoro e altri partiti concentrino la loro attenzione su questo compito prioritario.