Assistenza 24 ore su 24: le badanti hanno bisogno della protezione della legge sul lavoro

Le donne che lavorano nell'assistenza 24 ore su 24 hanno bisogno di una maggiore protezione. Proprio per raggiungere quest'obiettivo, nel giugno 2018 la Confederazione aveva pubblicato un modello di contratto normale di lavoro (CNL). I Cantoni erano chiamati a recepirne volontariamente le disposizioni nel loro CNL cantonale per il lavoro domestico. Secondo un rapporto pubblicato sul sito della SECO, a un anno dall’iniziativa della Confederazione la situazione è tuttavia preoccupante: solo due Cantoni hanno attuato le disposizioni della Confederazione. Unia ribadisce pertanto la sua rivendicazione: il personale occupato nelle economie domestiche deve essere sottoposto immediatamente alla tutela della legge sul lavoro.

Le donne che assistono persone anziane a domicilio 24 ore su 24 e convivono con i loro assistiti hanno bisogno di condizioni di lavoro regolamentate e di una maggiore protezione. Tante badanti lavorano in condizioni paragonabili a una moderna schiavitù: lavorano ininterrottamente per varie settimane garantendo una disponibilità totale diurna e notturna in cambio di un salario da fame. Le conseguenze in termini di salute sono gravi: sfinimento, malattie e depressione. È quindi essenziale garantire una regolamentazione efficace e controlli adeguati.

Solo pochi Cantoni fanno fronte alle loro responsabilità

Nel giugno 2018 il Consiglio federale aveva messo a disposizione dei Cantoni un modello di contratto normale di lavoro (CNL) cantonale, aspettandosi che questi ultimi avrebbero recepito nel loro CNL per il personale domestico le disposizioni proposte. A un anno di distanza si constata che i timori di Unia si sono avverati e i Cantoni non fanno fronte alle loro responsabilità. Secondo le informazioni della SECO, solo due Cantoni danno il buon esempio. Benché dodici Cantoni abbiano previsto di mettere in vigore entro breve o all’inizio del 2020 un CNL riveduto, si ha motivo di temere che recepiscano solo in parte le disposizioni della Confederazione nel loro CNL. Non è chiaro se gli altri dieci Cantoni applicheranno presto il modello di CNL. Due Cantoni hanno dichiarato di disporre già di un CNL adeguato. Da un esame più attento emerge tuttavia che le prescrizioni della Confederazione in materia di assistenza 24 ore su 24 non sono comprese nel contratto.

Assoggettamento immediato alla legislazione sul lavoro!

Per Unia i CNL cantonali non sono una soluzione. I Cantoni non sono obbligati a recepire le prescrizioni del Consiglio federale e laddove le disposizioni dei CNL cantonali vengano effettivamente recepite, possono essere aggirate con facilità tramite contratti individuali di lavoro. Non esistono meccanismi di controllo e i salari minimi del personale domestico validi anche per le badanti sono più bassi rispetto a quelli di rami professionali paragonabili.

Unia ribadisce pertanto la sua rivendicazione: le badanti che lavorano nell'assistenza 24 ore su 24 devono essere assoggettate alla legislazione sul lavoro e a un CCL settoriale. L'assistenza agli anziani e ad altre persone fragili nelle abitazioni private è a tutti gli effetti un'attività lucrativa e il personale occupato in questo ramo merita la stessa protezione garantita alle altre lavoratrici e agli altri lavoratori.

Una professione dal volto femminile

Di norma l'assistenza 24 ore su 24 è prestata da donne. Negare a queste badanti condizioni lavorative corrette e chiaramente disciplinate significa discriminare ancora una volta le donne a causa del loro sesso. La politica è chiamata a far tempestivamente fronte alla sua responsabilità e a garantire alle badanti una protezione adeguata.