Una Landsgemeinde per il lavoro

Le affiliate e gli affiliati di Unia del ramo pittura-gessatura sono molto combattivi e partecipano con passione alle battaglie sindacali

Le negoziazioni contrattuali nel ramo pittura e gessatura procedono. Attraverso la Landsgemeinde, Unia vuole discutere con i lavoratori delle loro rivendicazioni e renderle più visibili. Carmine Gallicchio, della regione Unia della Svizzera orientale e dei Grigioni, ci presenta la sua attività sul terreno in vista dell’assemblea.

Il 19 ottobre a Zurigo, pittori/trici e gessatori/trici si incontrano per discutere del futuro del loro ramo professionale. Le loro rivendicazioni sono chiare: occorrono salari più competitivi, 300 Franchi al mese di indennità forfettaria per il pranzo, migliori protezioni contro il licenziamento nei confronti dei lavoratori più anziani e l’integrazione del tempo di viaggio nell’orario di lavoro. Per poter attirare più giovani, occorrono inoltre salari minimi per gli apprendisti, ad oggi non sottoposti al Ccl, e una tredicesima mensilità. Al termine della Landsgemeinde, i lavoratori organizzeranno un’azione dimostrativa davanti al ristorante Werd di Zurigo.

I problemi

Carmine Gallicchio, che si occupa di artigianato ed edilizia nei cantoni orientali, conosce molto bene la situazione nel ramo, in particolare nei Grigioni. Lo abbiamo incontrato di persona a Coira, nella sede centrale della sezione Unia Rhätia-Linth, e ci ha illustrato la situazione: «Pittura e gessatura sono professioni problematiche dal punto di vista sindacale. C’è molto da fare per raggiungere condizioni di lavoro adeguate alla fatica e alle abilità richieste. Inoltre, la pressione nei cantieri relativa ai tempi di consegna sta aumentando sempre di più. Infine, è molto difficile costruire un percorso sindacale collettivo perché c’è paura della repressione e un ricambio molto forte di manodopera».

Nei Grigioni

Nonostante le difficoltà, Gallicchio è però riuscito a costruire due o tre gruppi di militanti molto attivi: «Amo lavorare sul terreno, informare i lavoratori e discutere con loro, cercare di vincere le loro diffidenze. Per me è prioritario il lavoro con i militanti: sono loro che riescono a convincere colleghi e colleghe a impegnarsi per migliorare le cose, sono loro che sanno davvero cosa non funziona, cosa vogliono cambiare». Per i lavoratori grigionesi, che operano in un territorio molto particolare, pieno di valli e passi montani, è molto importante «ottenere l’integrazione del tempo di viaggio nell’orario di lavoro». Questa miglioria è fondamentale e, oltretutto, adeguerebbe il Ccl del ramo al quadro legislativo generale che prevede che il tempo di viaggio per recarsi su un luogo di lavoro diverso e più lontano del solito sia considerato a tutti gli effetti tempo di lavoro.   

Lavoratori migranti

Un’altra peculiarità del territorio grigionese è l’alta presenza di lavoratori migranti, in particolare portoghesi: «Lavorare con i portoghesi significa comprendere il contesto, anche sindacale, da cui provengono e soprattutto cercare di capire quali sono le loro esigenze specifiche. Non è sempre facile ma quando riesci a convincerli della bontà delle tue intenzioni riescono davvero a fare un buon lavoro sindacale insieme a te. Il problema è che l’obiettivo di alcuni di loro è quello di risparmiare il più possibile per poter tornare in patria e per questo non è sempre facile convincerli della bontà di alcune rivendicazioni specifiche». Oltre ai portoghesi, Gallicchio lavora anche con molti lavoratori italiani, «più facili da avvicinare come sindacato», con lavoratori di lingua albanese e lavoratori provenienti dalle nazioni della ex Jugoslavia.  

Le donne

Tra i gessatori sono pochissime le donne attive, mentre invece tra i pittori «le donne in apprendistato sono la maggioranza». C’è da chiedersi cosa attiri le donne di questa professione. A detta di Gallicchio, «è la grande creatività richiesta a spingere le donne a intraprendere questa professione, nonché il contatto con i svariati materiali di lavoro». A confermare questa affermazione è anche Bruna Campanello, dirigente nazionale del sindacato Unia, che però aggiunge: «L’interesse delle donne è alto, ma molti sono anche gli abbandoni della professione. Oltre a condizioni di lavoro competitive, è necessario introdurre una cultura del lavoro part time, regolata e non selvaggia, anche in questo ramo». Proprio per questo, Bruna Campanello, in nome di Unia e insieme ad altri partner sociali, sta lavorando da tempo per cambiare le cose con un progetto pilota che ha l’obiettivo di migliorare la conciliabilità tra questi lavori e la vita privata (www.teilzeitbau.ch). Come ricorda la dirigente di Unia, infatti, «garantire il futuro del ramo, significa introdurre condizioni di lavoro moderne e più vantaggiose. Mi auguro che la Landsgemeinde sia per questo un grande successo».