Amnesty: seria minaccia

«I diritti umani sono la nostra forza» (foto: manifestazione a Bellinzona, il 16.10.2017)

Lo scorso maggio i membri di Amnesty Svizzera hanno adottato una risoluzione che invita gli elettori svizzeri a respingere con fermezza il testo presentato dall’Udc. Secondo l’organizzazione internazionale non governativa, la proposta del partito di destra è una seria minaccia nei confronti della difesa dei diritti umani. Una tale modifica dell’assetto giuridico svizzero potrebbe avere quale conseguenza un ritiro della Confederazione elvetica dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo, uno strumento necessario per garantire i diritti fondamentali.

Amnesty ha però aggiunto che questo voto potrebbe anche rivolgersi contro i proponenti e segnare una decisa presa di posizione del popolo svizzero a favore dei diritti umani messi in discussione dalle forze populiste di tutta Europa. Lo slogan di Amnesty è semplice e chiaro: «i diritti umani sono la nostra forza».

I diritti umani sono stati instaurati all’indomani della Seconda guerra mondiale per impedire il ripetersi degli orrori della Shoah. In un suo comunicato ufficiale Amnesty dichiara: «il fragile consenso attorno ai diritti umani è messo in discussione con una frequenza crescente. L’insegnamento tratto dall’Europa dalle abominazioni del conflitto mondiale si è tradotto nella volontà di favorire la democrazia, lo Stato di diritto e i diritti umani. Con questo obiettivo, nel 1949, è nato il Consiglio d’Europa, che un anno più tardi ha adottato la Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (Cedu) e ha istituito, nel 1959, la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (Corte Edu) a Strasburgo».

Questa Convenzione è stato il pilastro attorno al quale l’Europa ha costruito settant’anni di stabilità, di pace e di prosperità. Una situazione che ha giovato anche alla Svizzera, che ha ha ratificato, seppure soltanto nel 1974, la Cedu e si è rivelata da allora uno dei paesi più rispettosi nei confronti dei diritti umani.