Uber si espande

Unia, insieme ad altre sigle sindacali, ha organizzato due azioni di protesta a Berna e Ginevra davanti a due filiali di McDonald’s.

Uber ha deciso di impegnarsi in un altro segmento di mercato: il colosso americano intende lanciarsi nella consegna a domicilio di cibi pronti in tutta la Svizzera francese con il marchio UberEats. Unia chiede interventi per fermare dumping salariale e sfruttamento.

Da qualche anno Uber, con il suo modello imprenditoriale fondato sulla deregolamentazione dei rapporti di lavoro, ha inflitto un duro colpo a tutto il settore dei taxi. L’azienda è diventata addirittura l’icona della cosiddetta gig economy, in italiano l’economia dei lavoretti. 

Nessuna assicurazione

Protagonisti di UberEats saranno i fattorini che opereranno con biciclette e scooter. Un lavoro molto pericoloso che però non prevede assicurazione contro gli infortuni, né tantomeno quella contro la disoccupazione o  contributi pensionistici. Il modello Uber si espande ulteriormente e occorre così intervenire. 

Le azioni di Unia

Unia è intervenuta presso il Dipartimento del lavoro e della salute del Cantone di Ginevra e ha richiesto controlli e il rispetto dei contratti di lavoro cantonali. La richiesta riguarda UberEats così come gli altri operatori del settore che già da tempo sono impegnati nelle consegne a domicilio di cibi pronti. Unia richiede inoltre un intervento a livello federale.

McDonald’s

La nota catena di fast food McDonald’s, presente in tutta la Svizzera, ha annunciato di voler collaborare con UberEats. Per questo Unia, insieme ad altre sigle sindacali, ha organizzato nella mattina di giovedì 22 novembre due azioni di protesta a Berna e Ginevra davanti a due filiali del marchio statunitense situate in centro città. I sindacati chiedono che McDonald’s rinunci subito alla collaborazione con UberEats.