Tagli alla Ammann Group

Ammann produce tra le altre cose impianti per la produzione di asfalto

L’annuncio è arrivato a sorpresa. «La sede di Langenthal ha per noi un ruolo centrale», aveva affermato ancora in ottobre l’amministratore delegato di Ammann Group Hans-Christian Schneider. A fine maggio tutto è cambiato: il gruppo ha annunciato la soppressione di 130 posti di lavoro su 416 a Langenthal.

Buona parte della produzione di componenti per macchine impiegate nell’edilizia è destinata a essere trasferita in Italia e Germania. La portata della decisione va al di là della semplice perdita di posti di lavoro. Ammann Group è stata diretta fino al 2010 da Johann Schneider-Ammann, ministro dell’economia e padre dell’attuale amministratore delegato.

«Johann Schneider- Ammann è considerato un garante della piazza industriale svizzera. Il taglio di posti di lavoro ha perciò una grande portata simbolica. Ammann ha una responsabilità particolare», osserva Manuel Wyss, responsabile di Unia per l’industria metalmeccanica ed elettrica. Il gruppo ha giustificato i tagli con il calo della domanda di impianti per la produzione di asfalto e calcestruzzo e con gli alti costi di produzione in Svizzera.

Unia s’impegna a cercare, insieme con la commissione del personale, soluzioni alternative ai licenziamenti. Il sindacato ha chiesto tempo sufficiente per elaborare proposte alternative e accesso a tutte le informazioni rilevanti. Dall’azienda, Unia si aspetta tutti gli sforzi necessari per evitare che i dipendenti toccati dalla ristrutturazione si ritrovino senza lavoro e sollecita dunque misure di formazione e riqualificazione professionale. Il sindacato si aspetta in particolare che a differenza della ristrutturazione del 2016, Ammann offra ai suoi dipendenti più anziani soluzioni generose per il prepensionamento.