Nel 2023 i salari minimi dell’industria alberghiera e della ristorazione aumentano.

I salari minimi dell’industria alberghiera e della ristorazione aumentano, ma sono necessari altri miglioramenti.

Nel 2023 i salari minimi dell’industria alberghiera e della ristorazione aumentano. Viene accordata una compensazione del rincaro e a seconda della categoria salariale i salari minimi registrano un aumento fino a 40 franchi.

Le parti contraenti del Contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) dell’industria alberghiera e della ristorazione hanno raggiunto un’intesa che prevede una compensazione del rincaro e aumenti dei salari minimi fino a 40 franchi al mese.

I nuovi salari minimi in vigore dal 2023

Dal 1° gennaio 2023 nell’industria alberghiera e della ristorazione valgono i seguenti salari minimi:

Categoria salariale

2022

2023

Collaboratori senza apprendistato

3477.-

Compensazione del rincaro

Collaboratori senza apprendistato, con certificato Progresso

3682.-

Compensazione del rincaro più CHF 10.-

Collaboratori con CFFP o formazione equivalente

3793.-

Compensazione del rincaro più CHF 20.-

Collaboratori con AFC o formazione equivalente

4203.-

Compensazione del rincaro più CHF 40.-

Collaboratori con AFC e perfezionamento

4304.-

Compensazione del rincaro più CHF 40.-

Collaboratori con esame di professione

4920.-

Compensazione del rincaro più CHF 40.-

Praticanti

2216.-

Compensazione del rincaro più CHF 20.-

Urgono altri miglioramenti

Il risultato negoziale è stato un argomento dibattuto in modo controverso in occasione della Conferenza professionale. Dopo due anni di pandemia legati a restrizioni, incertezze e spesso carichi aggiuntivi, è un problema il fatto che proprio il personale senza diploma riceva solo la compensazione del rincaro. Il risultato rappresenta pertanto un’occasione mancata e le delegate e i delegati l’hanno approvato solo di misura. Si aspettano che le associazioni padronali tornino al tavolo delle trattative per negoziare il rinnovo del CCNL e affrontino finalmente i numerosi problemi del ramo professionale.

Il CCNL sarà in vigore fino alla fine del 2023

Le parti contraenti hanno convenuto di prorogare il contratto collettivo nazionale di lavoro in vigore fino alla fine del 2023. Presenteranno pertanto alla SECO una domanda di proroga dell’obbligatorietà generale, affinché tutto il personale occupato nel ramo benefici della protezione del CCNL. Nel frattempo le parti contraenti negozieranno il nuovo CCNL. Unia intende condurre le trattative sulla base delle rivendicazioni contenute nel manifesto «Vogliamo una vita dignitosa!», che le occupate e gli occupati dell’industria alberghiera e della ristorazione hanno adottato nel mese di aprile.