Nuovo CCL per gli impiegati delle stazioni di servizio

Il CCL dei negozi delle stazioni di servizio protegge 13 000 salariati.

Il Consiglio federale ha conferito il carattere di obbligatorietà generale al nuovo contratto collettivo di lavoro (CCL) dei negozi delle stazioni di servizio. Unia si rallegra di questa decisione, ma deplora il fatto che i salari minimi negoziati non siano validi per il Ticino.

Il nuovo CCL regola le condizioni di lavoro nei negozi delle stazioni di servizio. Fissa i salari minimi, definisce la durata del lavoro e garantisce una serie di prestazioni sociali, come il versamento del salario in caso di malattia o di maternità. Il nuovo CCL protegge 13 000 salariati.

Il Ticino parzialmente escluso

Il personale ticinese, particolarmente esposto ai rischi di dumping salariale, sarà purtroppo escluso, almeno per il momento, dai salari minimi previsti dl nuovo CCL.

Una prima nel commercio al dettaglio

I negoziati tra le parti sociali si erano conclusi già nel 2015. Da allora si attendeva una decisione da parte delle autorità federali. Nel commercio al dettaglio, si tratta del primo CCL dichiarato di forza obbligatoria che copre la totalità dei cantoni.