Conferenza migrazione: Nessuna doppia sanzione per le persone senza passaporto svizzero!

In occasione dell'odierna Conferenza migrazione del sindacato Unia a Berna, i delegati chiedono salari più alti e condizioni di soggiorno stabili per i lavoratori senza passaporto svizzero, così come una politica d'asilo solidale.

I lavoratori senza passaporto svizzero vivono talvolta in condizioni precarie: sono attivi principalmente in settori essenziali, dove i salari sono bassi e le condizioni di lavoro sono precarie (ad es. cure e vendita). Sono anche impiegati in rami professionali attualmente interessati da parziali chiusure (ad es. nella ristorazione). Le loro condizioni di lavoro e di vita sono quindi già difficili in tempi normali. In un periodo come questo, caratterizzato da chiusure di aziende e licenziamenti, le/i migranti sono esposti a un doppio pericolo: perdere il lavoro e il permesso di soggiorno. Questo è intollerabile!

Sicurezza del soggiorno per le/i migranti

In una risoluzione, i delegati della Conferenza migrazione di Unia chiedono che si ponga fine a questa scandalosa doppia sanzione dei lavoratori senza passaporto svizzero. Il ricorso all'assistenza sociale durante e a seguito della crisi del coronavirus non deve essere interpretata dalle autorità come una mancanza di integrazione. L'accesso alle assicurazioni sociali deve essere garantito senza timore di sanzioni ai sensi della legge sugli stranieri. Anche i delegati chiedono con forza un salario dignitoso: nessun salario inferiore ai 4000 franchi! Perché nessuno dovrebbe vivere con la paura di dover usufruire di prestazioni sociali e inoltre pagare per questo, perdendo i propri diritti.

Subito accogliere i rifugiati!

La politica migratoria europea sta fallendo. Con il pretesto di un "patto migratorio" europeo, si portano avanti politiche di chiusura. Per i delegati della Conferenza della migrazione di Unia è chiaro: questa Svizzera ha una responsabilità! La Conferenza richiede l'accoglienza immediata dei rifugiati dei campi delle isole greche e della terraferma, indipendentemente dalla loro età e dai loro legami con la Svizzera. Il Consiglio federale deve adoperarsi per garantire la sicurezza dei corridori umanitari e contro i respingimenti illegali alle frontiere esterne dell'UE. Inoltre, sono necessarie procedure di asilo umane e il reale riconoscimento delle ragioni specifiche che portano le donne a fuggire dal proprio paese.

Nomina della Presidente di Unia e del CD

La Conferenza migrazione ha designato Vania Alleva alla presidenza di Unia e appoggia la proposta della Commissione delle donne di Unia che ha nominato 4 donne nel CD: Vania Alleva, Véronique Polito, Renate Schoch (in carica) e Bruna Campanello (nuova) per la dirigenza del più grande sindacato della Svizzera.