La pandemia da coronavirus dura ormai da oltre un anno. Al più tardi da allora è ormai risaputo: il personale curante è sovraccarico di lavoro, c’è una forte penuria di personale e molti si ammalano e abbandonano la professione. Si tratta di problemi che esistevano già molto prima della pandemia e che ora si sono ulteriormente aggravati. Un anno fa, dai balconi di tutta la Svizzera, la popolazione ha rivolto un caloroso applauso al personale curante per esprimere la propria riconoscenza. Un bel gesto, che tuttavia non ha prodotto alcun cambiamento nel lavoro quotidiano del personale addetto alle cure.
«Da anni sappiamo che quasi la metà del personale addetto alle cure abbandona la professione a causa delle difficili condizioni di lavoro e dei problemi di salute. È uno scandalo che la politica non abbia mai provveduto ad adottare misure concrete per migliorare le condizioni di lavoro!» afferma Véronique Polito, membro del Comitato direttore di Unia. In occasione dell’odierna giornata internazionale delle cure, il personale curante scende nuovamente in strada e congiuntamente a Unia rivendica:
In tutta la Svizzera, nella giornata odierna si svolgono azioni con le quali il personale addetto alle cure richiama l’attenzione sulle proprie rivendicazioni. Ovviamente, sempre nel rispetto delle disposizioni di protezione contro il coronavirus. In molte regioni, le azioni sono anche state organizzate nel quadro dell’alleanza «Uniti con il personale sanitario» insieme a VPOD, ASI e Syna nonché in collaborazione con l’associazione Pflegedurchbruch, con cui già lo scorso 31 ottobre Unia aveva richiamato l’attenzione sulla difficile situazione nelle professioni sociosanitarie.
Nel corso della giornata, qui troverete materiale fotografico delle azioni.
Sindacato Unia 2025