Imponente giornata di azione femminista

Circa 100'000 donne e uomini solidali hanno partecipato alle azioni e alle manifestazioni indette in tutta la Svizzera, lanciando un segnale inequivocabile e dando voce loro rivendicazioni: rispetto! Salari e rendite migliori. La politica e il padronato non possono continuare a ignorare le rivendicazioni femministe. Adesso servono misure concrete e rapide per realizzare la parità.

Un’imponente giornata di azione femminista sta volgendo al termine. Nell’arco di tutta la giornata odierna circa 100'000 donne e uomini solidali sono scesi in piazza e davanti alle aziende di tutto il Paese. Insieme a Unia hanno scandito a voce alta le loro rivendicazioni in modo colorato e combattivo. Rispetto! Salari e rendite migliori: oggi più che mai.

Le donne di Unia hanno lanciato un segnale forte contro la disparità salariale organizzando in tutta la Svizzera azioni femministe alle 15.19: perché è proprio a partire da quest’orario che ogni giorno le donne iniziano a lavorare gratis. Nel 2019 quest’orario simbolico era «solo» alle 15.24: la disparità salariale è aumentata.

Le donne hanno alzato il pugno per protestare contro ogni forma di discriminazione. A chiusura di una giornata molto riuscita, in tutta la Svizzera sono in corso grandi manifestazioni.

Valorizzare le professioni essenziali

La situazione in cui versano le donne impone un miglioramento: spesso le donne lavorano nelle cosiddette professioni femminili, per lo più in attività essenziali per la società quali il commercio al dettaglio, le cure, le pulizie o tanti altri mestieri del terziario malpagati. Il lavoro malpagato interessa un numero di donne doppio rispetto agli uomini.

Le donne lavorano più spesso a tempo parziale, per lo più loro malgrado. La maggior parte del lavoro di cura e assistenza di familiari continua a gravare sulle loro spalle.

Giù le mani dalle rendite delle donne!

I salari bassi, il lavoro a tempo parziale e il lavoro non retribuito hanno anche un fortissimo impatto sulle rendite future delle donne. Oggi percepiscono una rendita inferiore di un terzo rispetto a quella degli uomini e tante donne sono costrette a vivere una vecchiaia in povertà.

Ma invece di trovare soluzioni a problemi reali, il Parlamento borghese vuole far passare una riforma AVS che penalizza le donne. L’innalzamento dell’età pensionabile femminile è un affronto e Unia scenderà in campo al fianco delle donne per combatterlo con ogni mezzo.

Un segnale chiaro

Il segnale che le donne hanno lanciato oggi è molto chiaro: non vogliono più aspettare. Adesso servono misure rapide e concrete per realizzare una vera parità! Per questo Unia rivendica in particolare:

  • rispetto per le donne e il loro lavoro, retribuito o non retribuito;
  • in tutti i rami professionali salari e gradi di occupazione che permettano una vita dignitosa;
  • ovunque, e in particolare nelle professioni essenziali del terziario, poco regolamentate, introduzione di CCL settoriali dichiarati di obbligatorietà generale, con salari minimi adeguati e condizioni di lavoro sostenibili;
  • nessuno smantellamento della previdenza per la vecchiaia a scapito delle donne! C’è bisogno di un aumento delle rendite, non di un aumento dell’età pensionabile delle donne.

Il Canton Giura dà il buon esempio

Ieri il Giura ha approvato a grande maggioranza l’iniziativa cantonale per la parità salariale con l’88,3% dei voti. L’iniziativa propone misure concrete per colmare il divario salariale tra uomini e donne. L’elettorato ha lanciato un chiaro segnale alla politica e all’economia: le donne meritano rispetto!