La protesta dei lavoratori edili raggiunge la sede principale della Società degli impresari costruttori a Zurigo

L’ondata di proteste dei lavoratori edili nel quadro delle trattative per il rinnovo del Contratto nazionale mantello ha raggiunto oggi, nella sua ultima tappa, la sede principale della Società svizzera degli impresari costruttori a Zurigo. Dal 17 ottobre, 15 000 lavoratori edili, di cui 1500 alla manifestazione di Zurigo, sono scesi in piazza in tutta la Svizzera per protestare contro le irragionevoli richieste degli impresari costruttori, che vogliono imporre giornate lavorative di 12 ore e settimane di 58 ore. Queste richieste sono un attacco alla salute e alla vita privata e familiare dei lavoratori edili. E gli edili si difendono organizzando giornate di protesta.

L'edilizia è in piena espansione, i portafogli ordini sono pieni. Non c'è da stupirsi, visto che si costruisce sempre di più e in tempi sempre più brevi. Le conseguenze sono pesanti: la crescente pressione mette a repentaglio la salute e la vita privata degli edili. Questo è uno dei motivi per cui nell’edilizia continua l'esodo di manodopera qualificata e sempre meno giovani sono disposti ad intraprendere questa bella professione. Con le loro richieste gli impresari costruttori vogliono accrescere ulteriormente la pressione. E a farne le spese sono i lavoratori edili e l'intero ramo professionale. Gli edili hanno bisogno di maggiore protezione, non di maggiori pressioni. Sono necessarie giornate lavorative più corte, non più lunghe, soprattutto nei mesi estivi sempre più caldi, e il tempo di viaggio dal magazzino al cantiere deve essere finalmente compensato per intero.

Manovra poco pulita degli impresari costruttori

In cambio di aumenti salariali, gli impresari costruttori vogliono imporre le loro richieste di smantellamento, che spacciano per flessibilizzazione. Nico Lutz, responsabile del settore Edilizia di Unia, commenta: «I lavoratori edili non si piegano a ricatti. Un aumento salariale spetta loro comunque a causa del rincaro e della buona congiuntura. E Johann Tscherrig, responsabile dell'Edilizia di Syna, aggiunge: «Questa manovra accresce la rabbia dei lavoratori edili, Al cospetto della buona situazione economica nell'edilizia, un aumento dei salari reali è urgente e necessario.»

I lavoratori edili si oppongono a una situazione di vuoto contrattuale

Mentre sin dal mese di febbraio i lavoratori avanzano proposte concrete per giungere a un'intesa, la Società degli impresari costruttori già prima dell'avvio delle trattative aveva annunciato pubblicamente che avrebbe accettato una situazione di vuoto contrattuale pur di raggiungere i suoi obiettivi. I lavoratori edili si sono già preparati a questa eventualità e in una votazione nazionale hanno approvato misure di sciopero, qualora le trattative dovessero fallire. Con le loro proteste, gli edili si battono con tutte le loro forze contro una situazione di vuoto contrattuale. L’ultima tornata negoziale è prevista per il 14 novembre.


Comunicato stampa congiunto dei sindacati Unia e Syna