Tratta di esseri umani: servono misure concrete di sensibilizzazione e lotta al fenomeno

Oggi il sindacato Unia ha organizzato un simposio, intitolato «Tratta di esseri umani a fini di sfruttamento del lavoro». Esperte, esperti, sindacaliste, sindacalisti ed esponenti di autorità e datori di lavoro hanno discusso le misure di lotta alla tratta di esseri umani. Nel quadro del Terzo piano nazionale d’azione contro la tratta di esseri umani, Unia rivendica l’adozione di misure di sensibilizzazione e chiama i datori di lavoro alla loro responsabilità.

La tratta di esseri umani a fini di sfruttamento del lavoro è all’ordine del giorno in Svizzera. I trafficanti di esseri umani riducono le loro vittime all’obbedienza ricorrendo a minacce o alla coercizione fisica o psichica. Altri mezzi di cui si avvalgono sono la frode, l’inganno, il versamento di un salario inadeguato, l’isolamento o lo sfruttamento di una situazione di vulnerabilità.

Un simposio di alto profilo discute le possibili soluzioni

Su invito di Unia, oggi si è tenuto un simposio dedicato alla tratta di esseri umani. Esponenti di Fedpol, della SECO, della Piattaforma svizzera contro la tratta degli esseri umani, del gruppo parlamentare «Tratta di esseri umani» e un avvocato hanno illustrato il loro punto di vista. Rappresentanti di Unia, dell’Unione sindacale svizzera, dell’Unione svizzera degli imprenditori e dell’ispettorato del lavoro ginevrino hanno poi partecipato alla tavola rotonda sulle sfide future.

Il piano d’azione nazionale mira a sensibilizzare l’opinione pubblica

Lo scorso dicembre, il Consiglio federale ha approvato il Terzo piano nazionale d’azione contro la tratta di esseri umani. Anche le organizzazioni padronali e i sindacati si sono impegnati a fornire il loro contributo all’attività di sensibilizzazione. In occasione delle attuali Settimane d’azione svizzere contro la tratta di esseri umani, Unia pubblica oggi un nuovo opuscolo che illustra in particolare gli indicatori e le pratiche consolidate.

Le buone pratiche a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori

La nuova pubblicazione di Unia illustra le buone pratiche volte a ridurre il rischio di sfruttamento delle vittime della tratta di esseri umani: la redazione di contratti di lavoro scritti, il monitoraggio delle condizioni di lavoro dei subappaltatori, il pagamento regolare e trasparente dei salari, la parità di condizioni di lavoro a prescindere dallo statuto di soggiorno e dal rapporto di lavoro fisso o interinale e il rispetto coerente delle disposizioni in materia di protezione della salute.

I datori di lavoro hanno una grande responsabilità

Unia invita i datori di lavoro ad assumersi la loro responsabilità. Nelle loro aziende e nelle catene di produzione e approvvigionamento devono garantire condizioni lavorative e salariali che rispettino le condizioni stabilite dalla legge e dai CCL e soddisfino criteri sociali ed etici. I datori di lavoro devono assumersi questa responsabilità anche nei confronti dei loro subappaltatori, perché le catene di subappalto sono spesso poco trasparenti.