Oggi è la Giornata internazionale delle cure. Sarebbe l'occasione per dare il giusto riconoscimento alle operatrici e agli operatori nel ramo delle cure per il loro lavoro e il loro impegno. Ma invece di partecipare ai festeggiamenti, il personale curante è nuovamente costretto a scendere in piazza.
I curanti avvertono: se la politica non fa il proprio lavoro e non applica l'iniziativa sulle cure, non sarà più possibile offrire un'assistenza degna di questo nome. Sia nelle case anziani, sia negli ospedali: a pagare il conto di queste difficili condizioni di lavoro sono le persone che hanno bisogno di cure di qualità. Già ora, a causa della carenza di personale, si dedica meno tempo alla cura del corpo dei pazienti e si commettono persino errori fatali. Inoltre, gli ospiti delle case di cura sono sedati con farmaci e nelle istituzioni sanitarie vengono soppressi dei letti.
Oggi il personale curante richiama quindi l'attenzione sulla situazione del sistema sociosanitario in tutta la Svizzera con marce funebri, manifestazioni e walks of care e, come ha fatto in occasione della grande azione a favore delle cure dello scorso novembre, chiede l'attuazione di cinque misure immediate. In particolare, chiede che la politica a tutti i livelli fornisca immediatamente risorse finanziarie sufficienti per garantire buone cure.
La crisi delle cure colpisce doppiamente le donne: Le donne, oltre l'80 percento del personale curante, cercano di dare il meglio per i loro pazienti e gli ospiti delle case anziani, malgrado le condizioni estremamente avverse in cui sono costrette a lavorare. Ma anche la maggior parte dei familiari curanti sono donne: se l'assistenza professionale verrà meno, saranno ancora più gravate perché dovranno farsi carico di un numero ancora maggiore di lavori di assistenza e di cura. Ecco perché sosteniamo lo sciopero delle donne del 14 giugno anche nel ramo delle cure e chiediamo rispetto, più salario e più tempo!
Giornata internazionale delle cure – progredire invece di regredire!
Sindacato Unia 2025