Lavorare al freddo nei cantieri

Sospensione del lavoro in caso di maltempo
Freddo polare, impalcature e terreni ghiacciati, neve e un clima freddo bagnato sono tutti fattori che aumentano il pericolo d'incidente e che compromettono la salute degli edili.
Protezione dal freddo
Secondo il Contratto nazionale mantello (CNM), sui cantieri deve essere possibile:
- riscaldarsi in una stanza o un locale;
- preparare pasti e bevande calde;
- asciugare indumenti bagnati o umidi, in modo da poter lavorare con abiti asciutti il giorno successivo.
Nel caso in cui queste opzioni non fossero disponibili, devono essere richieste.
La regola è: stop in caso di pericolo!
Il contratto nazionale mantello (CNM) prevede che in caso di condizioni meteo nocive per la salute dei lavoratori [...] (come pioggia, neve, fulmini, freddo polare) vadano sospesi i lavori all'aperto. Inoltre, i lavoratori edili devono poter decidere quando interrompere i lavori, per proteggere la loro salute.
Il datore di lavoro ha l'obbligo di tutelare i suoi operai
La legge prescrive che il datore di lavoro è responsabile per la salute dei suoi lavoratori. Quando si presenta un tempo dannoso per la salute, i lavori vanno fermati.
A partire da determinate temperature e intensità del vento, a norma di legge devono essere previste pause di riscaldamento che rientrano nell’orario di lavoro. Ad esempio, da -5°C, anche in assenza di vento, la legge prevede una pausa di 15 minuti ogni 90 minuti.
L’ordinanza sui lavori di costruzione (OLCostr) fissa i provvedimenti necessari per la protezione della sicurezza e della salute dei lavoratori sui cantieri: «Nel caso di lavori al sole, al caldo e al freddo occorre adottare le misure necessarie per proteggere i lavoratori.» Il Consiglio federale ha adottato la nuova ordinanza nel giugno 2021 ed è in vigore dal 1° gennaio 2022.